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- Title
- Rane, la carne della risaia (Parte 1). Un sessantottino a caccia di rane nel novarese
- Author
- Porporato, Davide, Ghiardo, Luca
- Text
- Rane, la carne della risaia (parte 1). Un sessantottino a caccia di rane nel novarese. Mauro Caneparo 35 anni informatico in Pavesi Mauro Caneparo Dopoguerra: povertà e alimentazione ripetitiva Mauro Caneparo Carpe in carpione Mauro Caneparo I tempi cambiano: il Sessantotto Mauro Caneparo Rane, la carne dei poveri Mauro Caneparo La rana è entrata in me con il latte materno Mauro Caneparo Brodo di rana Mauro Caneparo Pescare le rane con lo zio Mauro Caneparo Andare per rane è come andare per tartufi: tutto è segreto Mauro Caneparo Tecniche di cattura: la bacchetta, far ballare il ranino Mauro Caneparo Prendere la biscia! Mauro Caneparo Prendere le gallinelle, i pulet Mauro Caneparo Tecniche di cattura: con l'acetilene di notte Mauro Caneparo Tecniche di cattura: con la "butarola" (il guadino) Mauro Caneparo Tecniche di cattura: in inverno, sotto alla paglia Mauro Caneparo Rane d'allevamento e rane pescate Mauro Caneparo Le rane si catturano solo nei mesi senza la lettera R Mauro Caneparo La raganella di S. Giovanni, il "giuanin", non si mangia Mauro Caneparo La rana "piscia" una sostanza urticante
- Date
- 2015
- Type
- MovingImage
- Title
- Rane, la carne della risaia (Parte 2). Dal tempo quotidiano al tempo festivo
- Author
- Porporato, Davide, Ghiardo, Luca
- Text
- Rane, la carne della risaia (parte 2). Dal tempo quotidiano al tempo festivo. Mauro Caneparo Quando si portavano a casa le rane Mauro Caneparo La rana può essere cucinata (rane fritte, in pastella, al pomodoro, ripiene, in carpione, brodo di rane Mauro Caneparo La rana era la carne dei poveri Mauro Caneparo Il ghiaccio Mauro Caneparo Le donne anziane pescavano le rane, non i mariti! Mauro Caneparo Riso con le rane Mauro Caneparo Estinzione delle rane causata da diserbanti e aratura autunnale dei campi Mauro Caneparo Da carne dei poveri a cibo della festa Mauro Caneparo Le rane si friggevano con lo strutto di maiale Mauro Caneparo Per me le rane sono un salto indietro nel tempo Mauro Caneparo In inverno le rane scelglievano le risaie con la terra giusta Mauro Caneparo Le rane sono curiose Mauro Caneparo Nutrienti della rana
- Date
- 2015
- Type
- MovingImage
- Title
- Videointervista a Giovanna Pero Verzetti (2° parte)
- Author
- Raiteri, Piero
- Text
- Giovanna Pero Verzetti Videointervista (Piero Raiteri) a GIOVANNA PERO VERZETTI (1937), casalinga, Alessandria, 20.5.2015 (SECONDA PARTE) Giovanna Pero Verzetti Ogni famiglia allevava un maiale per uso alimentare, a macellarlo veniva poi il masaghen, uno di fuori Giovanna Pero Verzetti Tutti coltivavano l’orto per avere verdure ad uso domestico. Tanti cavoli: ina muntagna’d vèrz!. con la neve si frollavano bene, e allora, insalate con acciuga e cavoli tritati, ma anche sancrau con i salamini Giovanna Pero Verzetti Con i pomodori dell’orto d’estate si faceva la salsa in casa, cuocendola a lungo nella caudera. Erbe dei campi sì, specie i denti di cane. Quelli che avevano le vacche nella stalla facevano anche il burro Giovanna Pero Verzetti Tanti pescavano in Tanaro, con la barca o burcé. Le carpe messe in carpione Giovanna Pero Verzetti C’erano anche i cacciatori, che poi andavano a vendere in città le lepri abbattute Giovanna Pero Verzetti Non mancavano i cercatori di tartufi (trifule) e di funghi, come le spugnole (springori) Giovanna Pero Verzetti C’erano anche i cantori, che cantavano stornelli ma anche arie d’opera, come suo zio Niculon. Qualche donna cantava gli strambotti (stramòt) ma lei non li ricorda Giovanna Pero Verzetti Tra i mangioni del paese si distingueva Mariu der Plicon, alto e magro, insaziabile! Giovanna Pero Verzetti Intervista sui blasoni popolari: i Taschet di Casalbagliano e i Ciflon dra Vila Giovanna Pero Verzetti La pietra di Santa Varena nella facciata della chiesa, considerata terapeutica contro il mal di schiena Giovanna Pero Verzetti Pane di Natale: sì, ma non ricorda
- Date
- 2015
- Type
- MovingImage
- Title
- Videointervista a Giuseppe Verzetti - Gipòt (2° parte)
- Author
- Raiteri, Piero
- Text
- Giuseppe Verzetti Videointervista (Piero Raiteri) a GIUSEPPE VERZETTI Gipòt (1925), contadino, Villa del Foro, 22.5.015. (SECONDA PARTE) Giuseppe Verzetti Cunvinè voleva dire aggiungere bicchiere di vino nelle minestre (sirbì) Giuseppe Verzetti Agnolotti di stufato a Carnevale: si comprava la carne di cavallo a Solero Giuseppe Verzetti Si mangiava anche il gatto, d’inverno: si teneva 8 gg. nella neve poi si faceva stufato e si consumava in una ribòta fra amici. Una pentola piena di coniglio e un’altra di gatto Giuseppe Verzetti In paese c’era anche chi andava a disotterrare le bestie morte di parto (vitelli, fassoni) Giuseppe Verzetti Salamini di vacca Giuseppe Verzetti Si era poveri, ma onesti e allegri! Giuseppe Verzetti Erbe commestibili: duneti, dencc’d can, sicòria selvatica, sarzet, vertiz o brasabòsc Giuseppe Verzetti Pane nero, solo in tempo di guerra, per razionamento. Berbaià o segale: si metteva come beverone alle bestie da stalla, per dar loro energia Giuseppe Verzetti Pesca nel fiume: 10-12 burchielli in paese. Si pescava con la bilancia, con il pusau (rete a strascico, a sacco, con manico lungo 3-4m), gli anasòt e i bartavé Giuseppe Verzetti In Belbo, all’imbocco col Tanaro, si pescavano molti stricc buoni in frittura e messi in carpione
- Date
- 2015
- Type
- MovingImage