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(1 - 8 of 8)
- Title
- Munfrâ - pag.19
- Author
- Yo Yo Mundi, Archetti Maestri, Paolo Enrico, Martino, Fabio, Salameh, Nabil
- Text
- Fu quello il momento in cui il lampo ha reso gemelli gli amanti, in un campo d’aria di mare ed i sensi abbracciati e gli occhi di quel bimbo cerbiatti appena nati. Finisce la festa, i diavoli affamati ecco la tempesta La spada spezzò il tamburo del tuono il cuoco Aleramo, Alasia la ricamatrice Ottone li perdonò, propose il suo dono ogni ferita divenne cicatrice Un cavallo di vento e di piuma
- Date
- 2011
- Type
- text
- Title
- Fiabe piemontesi - pag.64
- Author
- Arpino, Giovanni
- Text
- ' di tempo, i cani tornano, tutti affamati. La mattina dopo, di nuovo. «Voglio vedere dove spariscono questi cani.» Alla mattina dà da mangiare ai cani, e dopo prende il miglior cavallo e segue i cani, che portano da mangiare alla bambina nell'albero cavo, e infilano il cibo nel buco. Da molto lei era lì, e loro facevano sempre la stessa cosa. Lui ha la spada, si avvicina all'albero, lo tocca
- Date
- 1982
- Type
- Text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.78
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- ancor più in balia degli eventi atmosferici. E non mancavano le alluvioni, col Tanaro che rompeva gli argini e copriva tutti i raccolti, quasi ogni anno. Vita dura dunque, per tutti, adulti e bambini, sempre affamati. Si comprende perciò che, 28 r0696. Copia di testo dattiloscritto su foglio A4, s.d. (ma 1987). Dodici quartine di endecasillabi a rima baciata. 76
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.142
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- nelle padelle di alcuni affamati compaesani del poeta. Dal punto di vista liricoemotivo ci troviamo sul versante opposto del «Ritornava una rondine al tetto» di pascoliana memoria. Lo storno delle campagne (e città) piemontesi Sturnus vulgaris è un volatile lungo una ventina di centimetri con apertura alare circa doppia rispetto alla lunghezza e il peso poco inferiore a un etto. Nei mesi estivi ha piume
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.43
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- di gravide mentre ancora allattano). In questo contesto di vita difficile e precaria, il confine tra l’umano e il bestiale appare incerto, e infatti la quotidiana lotta per la sopravvivenza vede una sorta di duello feroce e senza risparmio di colpi tra i ragazzi affamati e gli stessi rapaci: questi sorvolanti le cascine e i campi per predare pulcini e quelli battenti la campagna per predare nidi e divorare
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.193
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- , che si rapprendono in definizioni pregnanti e linguisticamente efficaci: pan’d famija (il pane di casa), pan di cmand (pane dei comandi: di chi è irreggimentato, pane di caserma), pan brod (pane della prigionia), pan der streji (pane del malaugurio), pan dl’aptìt di quando si era ragazzi, sempre affamati perché in perpetuo movimento tra giochi e scorribande. La poesia nomina anche alcune caratteristiche forme
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.205
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- dalle mire dei cacciatori, diventando pure lui una preda da destinare poi all’imbalsamazione in virtù della sua bellezza. In alcuni casi, per i meno schizzinosi o più affamati, finiva col venir cucinato come una pietanza inusuale, e comunque appetibile: L’airon ’mniva ambalsmà quand ch’il masavu ma que j’ìara dra gèint che plà ’l bufavu diz ch’u sa ’d pes, l’udùr ’d freschìm dra nita mangèli l’àn mangià
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.120
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- forniva un menù di poche portate, piatti rapidi già pronti per essere scodellati agli affamati clienti, il cui appetito veniva stimolato dai loro profumi aleggianti sul piazzale antistante, fungente da parcheggio per i carretti e relativi animali da traino. La farinata di ceci o belecada (belle calda), è tuttora servita come piatto complementare o alternativo in moltissime pizzerie del basso Piemonte
- Date
- 2016
- Type
- text