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- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.157
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- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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- . Per quello dicevamo delle verze, dei meriti che avevano cose che hai sempre saputo, ma ripassavano sembrava di dare ragione alle bottiglie dell’oste noi, qui in questo mondo, che ci stiamo, se c’è posto. 50 Suono a festa di campane. 155
- Date
- 2016
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- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.93
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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- s’arrangia. Fare le due o le tre in quelle stalle a giocare a settino un gioco interessante a farlo con i soldini Medeo di Tamanari, paura di perdere si coricava nella greppia ad annusare quelle merde. Dieci dodici gradi erano i vini della Villa quelli dei tini migliori, delle bottiglie in fila speciali quelli del Sivano, posizione buona quelli di san Damiano ci vuole il canto dell’usignolo, che li suoni
- Date
- 2016
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- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.131
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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- Giovanni di Giacomino lo sa chi era Ernesta sentito fare il nome parte lui, una lingua lesta col paltò nuovo è ruzzolato nella fogna un fosso, con gli spurghi di liquame, odore di carogna. Fosse qui Giovanni di Bagino può confermarlo ventuno bottiglie in quattro, ubriachi da streghe con i tedeschi là dentro, nell’altra stanza ‘papiri’ nella tasca, pronti, con l’ansia. Usciti che erano le quattro
- Date
- 2016
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- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.33
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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- da rompere due vacchette piemontesi magre e male assortite. Veniva da Oviglio con l’asino a vendere l’aceto proprio di questi giorni, fillossera su per giù. botti e damigiane aspettano il vino nuovo prosciugate le ultime bottiglie trebbiando i covoni. Non lo dicono per la vergogna, annacquato o prosciugati bicchierone in mezzo al tavolo bevevano tutti riempivano d’acqua fresca tirata su dal pozzo un dito
- Date
- 2016
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- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.133
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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- la ferrovia, e dopo le case del rione era campagna, campi e prati dove a primavera, di domenica, si spargevano le famiglie degli alessandrini ‘urbani’, avide di sole e di verde. Immancabile, la ricerca nei prati delle erbe commestibili: dencc ’d can e sarzet principalmente, e cioè tarassaco e valerianella. Caffè di cicoria, bottiglie di gazzosa con la biglia: povere cose defunte di un povero mondo defunto
- Date
- 2016
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- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.27
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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- di affollare i tavoli della Bella Rosina: questo il nome della piòla, in onore della prosperosa e furba proprietaria. Piatti fumanti di trippa per colazioni sostanziose innaffiate da tante bottiglie di vino o di birra. Ma è l’ostessa l’anima del commercio e l’oggetto del desiderio di quegli uomini: vedovi e malmaritati che non lesinano complimenti e manate sul sedere. Capaci anche, a dispetto
- Date
- 2016
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- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.32
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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- in cui vi era una reale necessità del suo prodotto, alla fine dei grandi lavori estivi, quando tutte le bottiglie di vino della precedente vendemmia 11 r0455. Copia di testo dattiloscritto su foglio A4, s.d. (ma 1983). Dieci quartine di endecasillabi e un distico a rima baciata. 30
- Date
- 2016
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- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.103
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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- lo stesso!» Da allora, a casa dei Villotti, bottiglie a messa. Il pane di san Biagio ammuffisce, a dirlo senza offesa non è come quello di Natale, è pane da dispensa si mangia in giornata, a digiuno, come l’ostia santa san Biagio puoi masticarlo, berlo se si pianta. Ma uno che ci crede poco dove si afferrava? L’aglio o l’aceto, o le erbe, quello che sapeva mettevano la calza di lana intorno alla gola tolta dai piedi
- Date
- 2016
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