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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.50
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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e le tecniche di simili attività venatorie, dimenticando che l’uomo rappresenta il vertice della piramide di una catena alimentare in cui l’apporto calorico della carne, riferito alla dieta di contadini poveri come quelli descritti nella poesia, proveniva in massima parte da ‘cibo gratuito’ come la selvaggina o i pesci. Nell’elencarci i dettagli sui vari strumenti di cattura utilizzati in questa caccia
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Date
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2016
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Type
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.206
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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’ che ne ha vista una, vuole scovarla/ sentiero dell’Izrot va a Belbo, dalla riserva/ attento a combinare qualche malefatto, finire in galera./ Meglio prendere il burchiello, andare lungo le rive/ di là non si può tirare? Di qua potevi/ gambali, giaccone, fucile nel sacco, remo e reti/ permesso di caccia e pesca con quello della sete.) 17 Tocca ancora a Giuzèp ’d Mimi renderci partecipi dell’emozione
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Date
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2016
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Type
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.210
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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Se a quel tempo le donne erano di fatto escluse da pratiche sportive come caccia e pesca, ben diverso risultava invece il loro ruolo in una delle più diffuse ricerche di cibo spontaneo, quella delle erbe e delle piante commestibili. L’immagine di contadine ritratte mentre camminano reggendo in testa un grosso fagotto pieno di fienagione con cui nutrire gli animali da cortile sono tipiche di tutta la pittura
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Date
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2016
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Type
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text