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- Title
- Aguaplano - pag.5
- Author
- Conte, Paolo
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- Non ho una lira, questa è la realtà… scusa, paga tu… scusa, paga tu… Non si guadagna con le note «blue»… du-du-du du-du-du… Ancora un’altra caccia apache, la silenziosa caccia apache… donna che sai di vincere tu, offri di più… Che vuoto, che grande vuoto, non ho sentieri in questa città… che mani, che belle mani, falle parlare ancora con me…
- Date
- 1987
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- text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.51
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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- I passerotti ’Sti giorni qui, a novembre, prima della neve in terra la caccia ai passerotti diventava guerra andando a rastrellare la foglia da dentro il grano vedevi i posti dove si radunavano a fare baccano. Voli che non finivano più, su ’sti gelsi le stoppie non lavorate, le vigne al Bujon Biagio dell’Osteria con due schioppettate ottantaquattro quelli caduti lì, pensa agli altri feriti
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- La malora - pag.79
- Author
- Fenoglio, Beppe
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- doppio sul lavoro e Tobia si lasciò prender dall'onta e mi fissò un premio di tre scudi, a darmeli dopo i raccolti. Cosí potevo fare un po' piú bella figura e dare qualche soddisfazione a Fede; come quella volta che la portai a Cappelletto a veder la lanterna magica di quell 'uomo di Roddino, e per due soldi a testa ci vedemmo la caccia alla volpe e la donna che faceva correre
- Date
- 1954
- Type
- Text
- Title
- Fiabe piemontesi - pag.33
- Author
- Arpino, Giovanni
- Text
- la voce del vecchino, lo prega di aver altrettanto e così succede. Ma poi il vecchio comanda che la nave si trasformi in un palazzo, sulla riva del mare, un palazzo più bello di quello del re. E la nave si àncora, si trasforma in palazzo e intorno vi è un bosco con ogni sorta di uccelli, e lepri e quaglie e mille altri animali. Cosa accade? Che il re, padre della ragazza, viene un giorno a caccia
- Date
- 1982
- Type
- Text
- Title
- Fiabe piemontesi - pag.59
- Author
- Arpino, Giovanni
- Text
- ragazza, ma stracciati come cani rognosi. Il principe gli domanda: « Come riuscite a mangiare e bere? ». E loro: « Andiamo a caccia, e all'anno risparmiamo mille lire». Il principe li giudica troppo ricchi, gli dona una moneta d'oro e se ne va. Da quella spiaggia arriva ad un bosco, trova una caverna e sente parlare, chiama, risponde una vecchina coperta da una pelle d'orso e dice
- Date
- 1982
- Type
- Text
- Title
- Fiabe piemontesi - pag.51
- Author
- Arpino, Giovanni
- Text
- delle feritoie nel castello di Milano, tutte rotte e così buonanotte. Il palazzo incantato C'era una volta un re che aveva un figlio di diciott'anni. Non lo voleva mai a caccia con sé, ma dopo molte preghiere da parte del ragazzo lo lasciò andare, affidandolo al capocaccia. Il giovane va, ma dopo poco prende a fare per conto suo. Tira, non piglia nulla ed ecco che vede un leprotto, ma così piccolo
- Date
- 1982
- Type
- Text
- Title
- Fiabe italiane - pag.44
- Author
- Calvino, Italo
- Text
- d'andare a caccia, era di nuovo lì, e stettero a guardarsi per due ore; e questa volta oltre a sorrisi, inchini e riverenze, si misero anche una mano sul cuore e poi sventolarono a luogo i fazzoletti. Il terzo giorno il Principe si fermò tre ore e si mandarono anche un bacio sulla punta delle dita. Il quarto giorno era lì come sempre, quando da dietro a un albero fece capolino una Masca e si mise
- Date
- 1993
- Type
- Text
- Title
- Fiabe italiane - pag.37
- Author
- Calvino, Italo
- Text
- in un agnello. E la sorella si trovò sola con undici buoi e un agnello a cui dare da mangiare tutti i giorni. Accadde che un Principe che andava a caccia si smarrì nel bosco, capitò alla casa della ragazza e se ne innamorò. Le disse che voleva sposarla, ma lei rispose che doveva pensare ai suoi fratelli buoi e non poteva lasciarli. Il Principe portò al palazzo lei con tutti i fratelli: la ragazza diventò
- Date
- 1993
- Type
- Text
- Title
- Rane, la carne della risaia (Parte 1). Un sessantottino a caccia di rane nel novarese
- Author
- Porporato, Davide, Ghiardo, Luca
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- Rane, la carne della risaia (parte 1). Un sessantottino a caccia di rane nel novarese. Mauro Caneparo 35 anni informatico in Pavesi Mauro Caneparo Dopoguerra: povertà e alimentazione ripetitiva Mauro Caneparo Carpe in carpione Mauro Caneparo I tempi cambiano: il Sessantotto Mauro Caneparo Rane, la carne dei poveri Mauro Caneparo La rana è entrata in me con il latte materno Mauro Caneparo Brodo
- Date
- 2015
- Type
- MovingImage
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.207
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- Più prosaico anche se efficace, e certamente più pertinente al nostro discorso sul cibo spontaneo, il riferimento a un’immaginaria scorpacciata di carne di lepre pronunciato da Bastiàn durante una battuta di caccia e pesca lungo il fiume invernale: Son mèiz ch’ui gira ’r j’an-nji, pusau e s-ciòp der vòti fin ra lìaver ch’ra va ar galòp Bastiàn ra vig a giac, contra ra riva «Vig zà ’r siguli frizi
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- Fiabe piemontesi - pag.64
- Author
- Arpino, Giovanni
- Text
- un grosso albero cavo, lei lo vede questo albero cavo, pensa: "Mi ficco lì dentro". Si nasconde, l'albero si rinchiude, e in fondo le lascia un buco in cui può passare una pagnotta di pane. Il figlio del re va a caccia, i cani si mettono a correre a correre. Va lì, al principio di questa boscaglia, e aiutami gambe, corre dietro ai cani, ma dopo non li vede più, passa un po
- Date
- 1982
- Type
- Text
- Title
- Fiabe piemontesi - pag.8
- Author
- Arpino, Giovanni
- Text
- bestie da mantenere. Per fortuna, il figlio di un principe, andando a caccia, si smarrì in quella boscaglia e domandò alloggio in quella capanna. La giovane esitava, ma l'altro era così gentile che lei accettò. Notata la bellezza della giovane, il figlio del principe la voleva sposare, ma lei rispose: « Non posso lasciare i miei fratelli. Devo badare a loro ». Lui giurò che si sarebbe incaricato
- Date
- 1982
- Type
- Text
- Title
- Fiabe italiane - pag.29
- Author
- Calvino, Italo
- Text
- regina, non voleva rassegnarsi. Erano nati tre cuccioli alla sua cagna da caccia preferita, e li diede ai tre figli: - Portateli alle vostre fidanzate e tornerete a prenderli tra un mese: chi l'avrà allevato meglio sarà regina. Dopo un mese si vide che il cane della fornaia era diventato un molosso grande e grosso, perché il pane non gli era mancato; quello della tessitrice, tenuto
- Date
- 1993
- Type
- Text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.37
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- con cui si riusciva a catturare il pesce nei periodi di ‘fregola’. La stagione invernale offriva tuttavia altre opportunità di procurarsi cibo gratuito, alternando la caccia alla pesca, e sempre nel clima di amichevole svago condiviso da uomini momentaneamente sollevati dai duri impegni dei lavori agricoli. I versi finali della poesia, dove il protagonista Pietro impara a pescare le carpe usando come esca
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.61
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- quel mosto. Settembre, tempo della caccia il gatto scappava se lo vede lì in mezzo quello dal fucile tirava: «Bastiano, c’è il gatto appeso a quell’alberone!» Dice che eliminino le quaglie, a cacciare sono capaci. Dolino a parlargli di gatti si arrabbiava il cacciatore, quello vecchio, la legge la conosceva lui, uno che gli piace il cane, vederlo sulla traccia entrare nel volo di pernici, su una lepre
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.50
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- e le tecniche di simili attività venatorie, dimenticando che l’uomo rappresenta il vertice della piramide di una catena alimentare in cui l’apporto calorico della carne, riferito alla dieta di contadini poveri come quelli descritti nella poesia, proveniva in massima parte da ‘cibo gratuito’ come la selvaggina o i pesci. Nell’elencarci i dettagli sui vari strumenti di cattura utilizzati in questa caccia
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.210
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- Se a quel tempo le donne erano di fatto escluse da pratiche sportive come caccia e pesca, ben diverso risultava invece il loro ruolo in una delle più diffuse ricerche di cibo spontaneo, quella delle erbe e delle piante commestibili. L’immagine di contadine ritratte mentre camminano reggendo in testa un grosso fagotto pieno di fienagione con cui nutrire gli animali da cortile sono tipiche di tutta la pittura
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.208
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- come travaglio), gli uomini potevano ritemprarsi e ritrovare un loro personale senso di libertà e spensieratezza infantile in attività divertenti come la pesca, la caccia o le varie ricerche di prodotti commestibili gratuiti. Per muoversi sicuri e ottenere dei risultati occorreva tuttavia possedere una precisa conoscenza dell’ambiente naturale e dei fenomeni ad esso legati, dovuti al variare delle condizioni
- Date
- 2016
- Type
- text