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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.51
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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I passerotti ’Sti giorni qui, a novembre, prima della neve in terra la caccia ai passerotti diventava guerra andando a rastrellare la foglia da dentro il grano vedevi i posti dove si radunavano a fare baccano. Voli che non finivano più, su ’sti gelsi le stoppie non lavorate, le vigne al Bujon Biagio dell’Osteria con due schioppettate ottantaquattro quelli caduti lì, pensa agli altri feriti
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Date
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2016
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.205
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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, tenendo comunque conto dell’appartenenza di molti di loro a entrambe le categorie. Né va dimenticata la collaborazione prestata dai cani all’attività venatoria, cui l’autore non manca di dedicare alcuni titoli in ossequio a un progetto poetico onnicomprensivo e totalizzante dichiarato in vari momenti del suo lunghissimo percorso compositivo. La stagione della caccia iniziava a fine estate, terminati
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Date
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2016
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.143
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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meridionali per poi tornare in quelle settentrionali ai primi caldi, mentre altre popolazioni sono stanziali. Tra le tante opportunità di cibo gratuito offerto dalle pratiche venatorie, quello della cattura e uccisione di piccoli uccelli rappresentava una forma di caccia facile da praticare, poiché non prevedeva l’impiego di armi da fuoco, ma solo, e non sempre, l’utilizzo di trappole, reti e fionde
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Date
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2016
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.61
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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quel mosto. Settembre, tempo della caccia il gatto scappava se lo vede lì in mezzo quello dal fucile tirava: «Bastiano, c’è il gatto appeso a quell’alberone!» Dice che eliminino le quaglie, a cacciare sono capaci. Dolino a parlargli di gatti si arrabbiava il cacciatore, quello vecchio, la legge la conosceva lui, uno che gli piace il cane, vederlo sulla traccia entrare nel volo di pernici, su una lepre
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Date
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2016
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.204
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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/ Tanaro regala, le terre bisogna lavorarle.) 12. Le stagioni della caccia L’ambiente naturale esteso intorno al Tanaro, il bosco fluviale o isra tante volte cantato nei versi, offriva un tempo spazi vitali non solo alla fauna avicola, ma anche a una variegata quantità di altri animali selvatici (mammiferi, rettili, insetti) cui il poeta dedica almeno un titolo nello scorrere della sua sterminata
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Date
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2016
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Type
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.210
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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Se a quel tempo le donne erano di fatto escluse da pratiche sportive come caccia e pesca, ben diverso risultava invece il loro ruolo in una delle più diffuse ricerche di cibo spontaneo, quella delle erbe e delle piante commestibili. L’immagine di contadine ritratte mentre camminano reggendo in testa un grosso fagotto pieno di fienagione con cui nutrire gli animali da cortile sono tipiche di tutta la pittura
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Date
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2016
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Type
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text