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Title
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Aguaplano - pag.5
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Author
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Conte, Paolo
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Non ho una lira, questa è la realtà… scusa, paga tu… scusa, paga tu… Non si guadagna con le note «blue»… du-du-du du-du-du… Ancora un’altra caccia apache, la silenziosa caccia apache… donna che sai di vincere tu, offri di più… Che vuoto, che grande vuoto, non ho sentieri in questa città… che mani, che belle mani, falle parlare ancora con me…
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Date
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1987
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Title
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Fiabe italiane - pag.44
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Author
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Calvino, Italo
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d'andare a caccia, era di nuovo lì, e stettero a guardarsi per due ore; e questa volta oltre a sorrisi, inchini e riverenze, si misero anche una mano sul cuore e poi sventolarono a luogo i fazzoletti. Il terzo giorno il Principe si fermò tre ore e si mandarono anche un bacio sulla punta delle dita. Il quarto giorno era lì come sempre, quando da dietro a un albero fece capolino una Masca e si mise
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Date
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1993
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.205
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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, tenendo comunque conto dell’appartenenza di molti di loro a entrambe le categorie. Né va dimenticata la collaborazione prestata dai cani all’attività venatoria, cui l’autore non manca di dedicare alcuni titoli in ossequio a un progetto poetico onnicomprensivo e totalizzante dichiarato in vari momenti del suo lunghissimo percorso compositivo. La stagione della caccia iniziava a fine estate, terminati
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Date
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2016
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Title
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Fiabe italiane - pag.29
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Author
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Calvino, Italo
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regina, non voleva rassegnarsi. Erano nati tre cuccioli alla sua cagna da caccia preferita, e li diede ai tre figli: - Portateli alle vostre fidanzate e tornerete a prenderli tra un mese: chi l'avrà allevato meglio sarà regina. Dopo un mese si vide che il cane della fornaia era diventato un molosso grande e grosso, perché il pane non gli era mancato; quello della tessitrice, tenuto
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Date
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1993
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.61
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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quel mosto. Settembre, tempo della caccia il gatto scappava se lo vede lì in mezzo quello dal fucile tirava: «Bastiano, c’è il gatto appeso a quell’alberone!» Dice che eliminino le quaglie, a cacciare sono capaci. Dolino a parlargli di gatti si arrabbiava il cacciatore, quello vecchio, la legge la conosceva lui, uno che gli piace il cane, vederlo sulla traccia entrare nel volo di pernici, su una lepre
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Date
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2016
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.50
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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e le tecniche di simili attività venatorie, dimenticando che l’uomo rappresenta il vertice della piramide di una catena alimentare in cui l’apporto calorico della carne, riferito alla dieta di contadini poveri come quelli descritti nella poesia, proveniva in massima parte da ‘cibo gratuito’ come la selvaggina o i pesci. Nell’elencarci i dettagli sui vari strumenti di cattura utilizzati in questa caccia
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Date
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2016
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.206
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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’ che ne ha vista una, vuole scovarla/ sentiero dell’Izrot va a Belbo, dalla riserva/ attento a combinare qualche malefatto, finire in galera./ Meglio prendere il burchiello, andare lungo le rive/ di là non si può tirare? Di qua potevi/ gambali, giaccone, fucile nel sacco, remo e reti/ permesso di caccia e pesca con quello della sete.) 17 Tocca ancora a Giuzèp ’d Mimi renderci partecipi dell’emozione
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Date
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2016
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Type
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.210
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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Se a quel tempo le donne erano di fatto escluse da pratiche sportive come caccia e pesca, ben diverso risultava invece il loro ruolo in una delle più diffuse ricerche di cibo spontaneo, quella delle erbe e delle piante commestibili. L’immagine di contadine ritratte mentre camminano reggendo in testa un grosso fagotto pieno di fienagione con cui nutrire gli animali da cortile sono tipiche di tutta la pittura
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Date
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2016
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Type
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text