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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.205
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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, tenendo comunque conto dell’appartenenza di molti di loro a entrambe le categorie. Né va dimenticata la collaborazione prestata dai cani all’attività venatoria, cui l’autore non manca di dedicare alcuni titoli in ossequio a un progetto poetico onnicomprensivo e totalizzante dichiarato in vari momenti del suo lunghissimo percorso compositivo. La stagione della caccia iniziava a fine estate, terminati
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Date
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2016
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.143
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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meridionali per poi tornare in quelle settentrionali ai primi caldi, mentre altre popolazioni sono stanziali. Tra le tante opportunità di cibo gratuito offerto dalle pratiche venatorie, quello della cattura e uccisione di piccoli uccelli rappresentava una forma di caccia facile da praticare, poiché non prevedeva l’impiego di armi da fuoco, ma solo, e non sempre, l’utilizzo di trappole, reti e fionde
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Date
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2016
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Type
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.61
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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quel mosto. Settembre, tempo della caccia il gatto scappava se lo vede lì in mezzo quello dal fucile tirava: «Bastiano, c’è il gatto appeso a quell’alberone!» Dice che eliminino le quaglie, a cacciare sono capaci. Dolino a parlargli di gatti si arrabbiava il cacciatore, quello vecchio, la legge la conosceva lui, uno che gli piace il cane, vederlo sulla traccia entrare nel volo di pernici, su una lepre
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Date
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2016
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Type
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text