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(1 - 15 of 15)
- Title
- Fiabe piemontesi - pag.56
- Author
- Arpino, Giovanni
- Text
- ?» domanda il re degli uccelli. E l'aquila: «Io sono donna e sono aquila, sono guerriera e lavandaia, sono quello che voglio e vi dico che tra tre giorni la regina delle tre montagne si sposa». Il giovane vorrebbe raggiungere la regina. L'aquila risponde: «Ti porto io. Ma tutte le volte che ti chiederò pane dovrai darmi pane. Tutte le volte che ti chiederò carne mi darai carne. Tutte le volte
- Date
- 1982
- Type
- Text
- Title
- Rane, la carne della risaia (Parte 2). Dal tempo quotidiano al tempo festivo
- Author
- Porporato, Davide, Ghiardo, Luca
- Text
- Rane, la carne della risaia (parte 2). Dal tempo quotidiano al tempo festivo. Mauro Caneparo Quando si portavano a casa le rane Mauro Caneparo La rana può essere cucinata (rane fritte, in pastella, al pomodoro, ripiene, in carpione, brodo di rane Mauro Caneparo La rana era la carne dei poveri Mauro Caneparo Il ghiaccio Mauro Caneparo Le donne anziane pescavano le rane, non i mariti! Mauro
- Date
- 2015
- Type
- MovingImage
- Title
- Fiabe italiane - pag.40
- Author
- Calvino, Italo
- Text
- io come fare a prenderli. Faccia mettere la carne a cento lire la libbra. Chi l'andrà a comperare sarà il ladro. Il Re fa mettere la carne a cento lire la libbra, e nessuno comprava più carne. Finalmente gli dicono che a una macelleria è andato a comprar carne un frate. Portacalcina disse: - Era certo Cric o Croc travestito.
- Date
- 1993
- Type
- Text
- Title
- Parole d'amore scritte a macchina - pag.3
- Author
- Conte, Paolo
- Text
- MA SI T’A VO’ SCURDÀ Oggi non ho voglia di patate ogni sfizio non c’è più, ogni sfizio non c’è più… tanto per gradire, qualche briciola… ma lo sfizio non c’è più, ma lo sfizio non c’è più… Mangiar dovresti, ammazzu stu penziere, carne arrosto e’ caribù, carne arrosto e’ caribù… va ’bbuono nu bicchiere e’ vino niro?... E per non penzarci più, è per non penzarci cchiù… Ma si t’a vo’ scurdà
- Date
- 1990
- Type
- text
- Title
- Fiabe piemontesi - pag.22
- Author
- Arpino, Giovanni
- Text
- , leoni, bisce grosse una gamba. Mirabé consiglia alla ragazza di portare con sé del burro per ungere le porte e della carne, e questa gli dà retta. Passa la prima porta, uhuhuhu fà il lupo e lei gli dà la carne, il lupo si calma. Passa la seconda porta, orrrr fa il leone, lei gli dà la carne e il leone si acquieta. Quando poi è dentro la casa della maga non mangia niente di ciò che questa le offre
- Date
- 1982
- Type
- Text
- Title
- I penultimi - pag.13
- Author
- Fenoglio, Beppe
- Text
- I PENULTIMI 155 volta: - Di me si può veramente dire che ho troppa carne al fuoco. 4 Stava proprio seduto sotto il platano, le mani vuote ma pazienti, gli occhi leggermente acquosi fissi al grosso del paese, quando sentii la sedia cigolare straordinariamente e voltandomi vidi il nonno erto come una spada e bianco come un cencio. 5 - La nonna è ancora a letto? - mi domandò con un fil di voce
- Date
- 1978
- Type
- Text
- Title
- Rane, la carne della risaia (Parte 1). Un sessantottino a caccia di rane nel novarese
- Author
- Porporato, Davide, Ghiardo, Luca
- Text
- Rane, la carne della risaia (parte 1). Un sessantottino a caccia di rane nel novarese. Mauro Caneparo 35 anni informatico in Pavesi Mauro Caneparo Dopoguerra: povertà e alimentazione ripetitiva Mauro Caneparo Carpe in carpione Mauro Caneparo I tempi cambiano: il Sessantotto Mauro Caneparo Rane, la carne dei poveri Mauro Caneparo La rana è entrata in me con il latte materno Mauro Caneparo Brodo
- Date
- 2015
- Type
- MovingImage
- Title
- Fiabe piemontesi - pag.38
- Author
- Arpino, Giovanni
- Text
- , il quale teneva alla catena un leone e un cavallo selvatico. Disse al giovane: «Un giorno dai carne ad uno e fieno all'altro, e il giorno dopo chi ha avuto carne dovrà avere fieno». Ma il novello servo sbagliò e fu cacciato, il suo posto fu preso dal secondo fratello che tuttavia sbagliò anche lui e dovette lasciare quel palazzo e quel lavoro, dove si provò il terzo. Per fortuna di quest'ultimo
- Date
- 1982
- Type
- Text
- Title
- Il fagiolo di Villata. Un fagiolo da salvare
- Author
- Ghiardo, Luca, Ramazio, Beatrice
- Text
- di nicchia, da salvare Umberto Uga Cucinare il fagiolo, panissa, fritun Umberto Uga Il contadino mangiava i prodotti del suo orto Umberto Uga Rane, la carne dei poveri Umberto Uga Villata paese di braccianti, piccole cascine Umberto Uga Semina del fagiolo Umberto Uga Manzoneria Umberto Uga Importanza del maiale Umberto Uga Simbiosi mais fagiolo Umberto Uga La fasola ha grandi dimensioni Umberto Uga
- Date
- 2015
- Type
- MovingImage
- Title
- Videointervista a Giuseppe Verzetti - Gipòt (2° parte)
- Author
- Raiteri, Piero
- Text
- Giuseppe Verzetti Videointervista (Piero Raiteri) a GIUSEPPE VERZETTI Gipòt (1925), contadino, Villa del Foro, 22.5.015. (SECONDA PARTE) Giuseppe Verzetti Cunvinè voleva dire aggiungere bicchiere di vino nelle minestre (sirbì) Giuseppe Verzetti Agnolotti di stufato a Carnevale: si comprava la carne di cavallo a Solero Giuseppe Verzetti Si mangiava anche il gatto, d’inverno: si teneva 8 gg
- Date
- 2015
- Type
- MovingImage
- Title
- Fiabe piemontesi - pag.46
- Author
- Arpino, Giovanni
- Text
- qua dentro ». E lui: « Fumo fumo, sento odore di carne al vapore». Ma la madre lo accarezza, gli dà qualcosa da mangiare e riesce a metterlo a letto. Alla mattina la madre del Vento si alza e pian pianino fa uscire la sposa prima che il figlio si svegli e le dà come ricordo una bella castagna avvertendola di aprirla solo in caso di necessità. La donna ringrazia e ripiglia la sua strada. Va e va
- Date
- 1982
- Type
- Text
- Title
- Fiabe piemontesi - pag.17
- Author
- Arpino, Giovanni
- Text
- la mia coda e piantala nel giardino: vi spunteranno tre spade. Mangia la mia carne con tua moglie e avrai tre figli. Dà le ossa alla tua cagna e avrai tre cuccioli. Dà le lische alla tua cavalla e avrai tre puledri. Pianta i miei occhi in un vaso di fiori e nasceranno tre garofani. Dopodiché seguita a pescare, avrai fortuna e diventerai un gran signore ». Di lì a tre mesi nascono tre cagnolini, di lì a nove
- Date
- 1982
- Type
- Text
- Title
- Fiabe piemontesi - pag.26
- Author
- Arpino, Giovanni
- Text
- che aprano una finestrella nella stanza del drago, poi fatti dare un forchettone lungo, un carro di pane, carne, confetti. Va e dagliene finché ne vuole, finché muove la coda. Allora insegnagli a leggere, imparerà subito ». La ragazza obbedì, e così insegnò a leggere al drago. Vedendo questa meraviglia tutti la festeggiarono, dan- 91
- Date
- 1982
- Type
- Text
- Title
- Fiabe piemontesi - pag.15
- Author
- Arpino, Giovanni
- Text
- che la lisca le esce dalla bocca. Grate, le streghe vogliono ricambiare e trasformano la fanciulla di gesso in fanciulla di carne e ossa, la battezzano Rosafiori moglie dell’imperatore, e soltanto a chi l’avesse chiamata con questo nome la bella avrebbe risposto. Rosafiori andò al letto della madre che vedendola viva e vera subito guarì. Così fecero le nozze e Rosafiori diventò regina. Ma dopo tre o quattro
- Date
- 1982
- Type
- Text
- Title
- Fiabe italiane - pag.41
- Author
- Calvino, Italo
- Text
- 131 Adesso mi travesto anch'io e vado per le case come un mendicante. Chi mi dà da mangiare della carne, gli faccio un segno rosso sul portone e le guardie lo troveranno. Ma quando fece il segno rosso sulla casa di Cric, il ladro se ne accorse e andò a segnare di rosso tutte le altre porte della città, così non si capiva più niente. Portacalcina disse al Re: - Non gliel'ho detto
- Date
- 1993
- Type
- Text