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- Parole d'amore scritte a macchina - pag.3
- Author
- Conte, Paolo
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- MA SI T’A VO’ SCURDÀ Oggi non ho voglia di patate ogni sfizio non c’è più, ogni sfizio non c’è più… tanto per gradire, qualche briciola… ma lo sfizio non c’è più, ma lo sfizio non c’è più… Mangiar dovresti, ammazzu stu penziere, carne arrosto e’ caribù, carne arrosto e’ caribù… va ’bbuono nu bicchiere e’ vino niro?... E per non penzarci più, è per non penzarci cchiù… Ma si t’a vo’ scurdà
- Date
- 1990
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- text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.207
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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- Più prosaico anche se efficace, e certamente più pertinente al nostro discorso sul cibo spontaneo, il riferimento a un’immaginaria scorpacciata di carne di lepre pronunciato da Bastiàn durante una battuta di caccia e pesca lungo il fiume invernale: Son mèiz ch’ui gira ’r j’an-nji, pusau e s-ciòp der vòti fin ra lìaver ch’ra va ar galòp Bastiàn ra vig a giac, contra ra riva «Vig zà ’r siguli frizi
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.63
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- «Più fortunato il laccio di Gianni del Moro un giorno sì uno no la lepre, un bel ristoro!» Lo dicevano in Società, vicino alla stufa lui lì, col pentolino, qualcosa arrostiva. Sempre stato un bracconiere, di carne ne mangia e beve, con manco una lira, solo, si arrangia: «Gianni, mangi la lepre?» Ne volete un pezzo?» «Dai, da’ qui il bicchiere!» Con la pensione fai poco. D’inverno
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.214
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- fra il nostro presente e l’ambiente naturale e umano cantato nella sua poesia: Parloma nèint dl’autr’an ma ’d tèimp qué-’ndrìara mond difarèint da ist, in autra sfìara pan, carn, marlìs, pulèinta, avu ’n prufìm ausanda ’n quèrcc ’t capivi nazà ra fim! (Non parliamo dello scorso anno ma di tempi addietro/ mondo differente da questo, un’altra sfera/ pane, carne, merluzzo, polenta, avevano un profumo/ alzando
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.183
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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- a cui l’aglio piace lo mette dappertutto, minestre e la pietanza lo compra dalla Monferrina e mai ne avanza. Venuta la primavera germoglia, lo mangiano lo stesso che sia verdura cotta carne o pesce delle filze, da bambini lo tenevano al collo per i vermi meglio l’aglio mandato nella pancia, per il lupo, là fermo. Ce n’è di quelli che, mangiato l’aglio, non puoi stargli vicino manco a giocare alle carte
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.32
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- ancur ch’ ut briza a siè ’mzó trè ’r capè e ra camìza. L’aceto è un liquido acido ottenuto grazie all’azione di batteri del genere Acetobacter, che in presenza di aria ossidano l’etanolo contenuto nel vino, o in altre bevande alcooliche fermentate. Poiché impedisce ai microrganismi di svilupparsi, viene utilizzato per mettere sottaceto carne, pesce, frutta, funghi, e molti ortaggi, come cipolle
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.50
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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- e le tecniche di simili attività venatorie, dimenticando che l’uomo rappresenta il vertice della piramide di una catena alimentare in cui l’apporto calorico della carne, riferito alla dieta di contadini poveri come quelli descritti nella poesia, proveniva in massima parte da ‘cibo gratuito’ come la selvaggina o i pesci. Nell’elencarci i dettagli sui vari strumenti di cattura utilizzati in questa caccia
- Date
- 2016
- Type
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- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.209
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- un piccolo contributo all’apporto calorico della carne nei loro magri menù composti essenzialmente da prodotti di origine vegetale. Cul tèimp l’ìara ’n mangè, cme pschè, ’t cambiavi cme ’ndè per turlurì, ’r butiè ’t scansavi stuf ticc i dì frità, marlìs, ra bagna t’avi ra s-cima ’n buca cme na cagna. (A quei tempi era un cibo, come il pescato, variavi/ come andare per funghi, ti risparmiavi il bottegaio
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.205
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- risorse derivate dall’allevamento domestico (compresi latte e uova) piuttosto che a una loro diretta fruizione. Si comprende perciò come l’apporto calorico della carne potesse trovare alternative stimolanti ed economiche, oltre il pescato, nelle più gustose e ricche carni offerte dalla selvaggina. Un folto gruppo di nuovi personaggi, i cacciatori, viene così ad affiancarsi a quello dei pescatori
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.128
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- i ritratti di alcuni personaggi che questa osteria di Ernesta della Boida frequentavano, non tanto per il vino, quanto per la grande, inesausta fame di carne. Bastiano e Mario del Plicon sono figure che tornano in varie altre poesie di Rapetti, personaggi entrati nella memoria collettiva come i ‘grandi mangioni’: Mai vist mangè parigg, dùai gèint da scmesa… (mai visto mangiare così, due tipi da scommessa
- Date
- 2016
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- text
- Title
- Una cipolla che fa comunità. La cipolla di Fontaneto e Cureggio
- Author
- Porporato, Davide, Ghiardo, Luca, Abisso Matinella, Lidia
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- più elevata rispetto ad altre, una ricchezza di gusto e di profumo particolare, sembrano non rinvenire come per altre cipolle che sono insistenti nel retrogusto e si presta ad un ottimo abbinamento con i piatti di carne: il suo sapore si esalta con piatti che sono piatti legati alla tradizione contadina della nostra cucina. Per esempio, il Tapilòn, la Rustija… il Tapilòn, forse più tipico di Borgomanero
- Date
- 2014
- Type
- MovingImage
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.202
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- melmoso) del fiume, la sua carne poteva assumere un fastidioso gusto di fanghiglia (la carpa la sa ’d nita, la carpa sa di fanghiglia, si diceva di solito) per cui risultava opportuno spurgarle tenendole per qualche giorno ancora vive dentro un recipiente di acqua pulita. Capitava a volte, passata la piena del Tanaro, di trovarne un gran numero intrappolate dentro buche o fossi dopo il ritiro
- Date
- 2016
- Type
- text