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- Title
- Fiabe piemontesi - pag.56
- Author
- Arpino, Giovanni
- Text
- ?» domanda il re degli uccelli. E l'aquila: «Io sono donna e sono aquila, sono guerriera e lavandaia, sono quello che voglio e vi dico che tra tre giorni la regina delle tre montagne si sposa». Il giovane vorrebbe raggiungere la regina. L'aquila risponde: «Ti porto io. Ma tutte le volte che ti chiederò pane dovrai darmi pane. Tutte le volte che ti chiederò carne mi darai carne. Tutte le volte
- Date
- 1982
- Type
- Text
- Title
- Fiabe piemontesi - pag.22
- Author
- Arpino, Giovanni
- Text
- , leoni, bisce grosse una gamba. Mirabé consiglia alla ragazza di portare con sé del burro per ungere le porte e della carne, e questa gli dà retta. Passa la prima porta, uhuhuhu fà il lupo e lei gli dà la carne, il lupo si calma. Passa la seconda porta, orrrr fa il leone, lei gli dà la carne e il leone si acquieta. Quando poi è dentro la casa della maga non mangia niente di ciò che questa le offre
- Date
- 1982
- Type
- Text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.207
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- Più prosaico anche se efficace, e certamente più pertinente al nostro discorso sul cibo spontaneo, il riferimento a un’immaginaria scorpacciata di carne di lepre pronunciato da Bastiàn durante una battuta di caccia e pesca lungo il fiume invernale: Son mèiz ch’ui gira ’r j’an-nji, pusau e s-ciòp der vòti fin ra lìaver ch’ra va ar galòp Bastiàn ra vig a giac, contra ra riva «Vig zà ’r siguli frizi
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.143
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- a elastico, armi giocattolo allora molto comuni tra i bambini delle campagne. La bassissima percentuale di carne presente nel magro menù delle popolazioni contadine di un tempo veniva perciò compensato con simili palliativi, in apparenza crudeli, e tuttavia conseguenti alle regole della catena alimentare presente nell’ecosistema del loro piccolo mondo agreste. Gli storni beccavano l’uva e i germogli
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.63
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- «Più fortunato il laccio di Gianni del Moro un giorno sì uno no la lepre, un bel ristoro!» Lo dicevano in Società, vicino alla stufa lui lì, col pentolino, qualcosa arrostiva. Sempre stato un bracconiere, di carne ne mangia e beve, con manco una lira, solo, si arrangia: «Gianni, mangi la lepre?» Ne volete un pezzo?» «Dai, da’ qui il bicchiere!» Con la pensione fai poco. D’inverno
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- La malora - pag.67
- Author
- Fenoglio, Beppe
- Text
- di prenderti una servente. - che se te ne parlavo tu mi caricavi di nomi e magari di botte. Ma che uomo sei se non t 'accorgi che avevo bisogno d'una servente per tirare avanti? M'hai sempre adoperata come se fossi una macchina di ferro, ma adesso vedi che son solo di carne e d'ossa . Lui si piegò sul letto e ridendo le disse: - Ma hai paura di morire? - Son pronto a giurare
- Date
- 1954
- Type
- Text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.183
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- a cui l’aglio piace lo mette dappertutto, minestre e la pietanza lo compra dalla Monferrina e mai ne avanza. Venuta la primavera germoglia, lo mangiano lo stesso che sia verdura cotta carne o pesce delle filze, da bambini lo tenevano al collo per i vermi meglio l’aglio mandato nella pancia, per il lupo, là fermo. Ce n’è di quelli che, mangiato l’aglio, non puoi stargli vicino manco a giocare alle carte
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- Fiabe piemontesi - pag.46
- Author
- Arpino, Giovanni
- Text
- qua dentro ». E lui: « Fumo fumo, sento odore di carne al vapore». Ma la madre lo accarezza, gli dà qualcosa da mangiare e riesce a metterlo a letto. Alla mattina la madre del Vento si alza e pian pianino fa uscire la sposa prima che il figlio si svegli e le dà come ricordo una bella castagna avvertendola di aprirla solo in caso di necessità. La donna ringrazia e ripiglia la sua strada. Va e va
- Date
- 1982
- Type
- Text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.111
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- Le donnette Bollite e schiacciate bene a farle in insalata da una grembialata ne esce mezza pentola o crude farne frittini, bisogna impastarle meglio in frittata, uova, carne e tritarle. Spuntavano quando venivano le rugiade della primavera al battere del sole, nel grano non puoi lasciarle fanno quel papavero rosso che sovrasta la spiga il grano prende il vento marino, annerisce, non matura
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.47
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- quotidiana dei poveretti. Avversione allargata anche al merluzzo, cibo povero e quaresimale che Mario, tipo sanguigno, aborre facendolo esplodere nell’esclamazione che fa da incipit alla poesia: «Merluzzo, sempre merluzzo! Ma c’è solo questo nel mare?» Il suo sogno di divorare carne si traduce e si realizza in parte nelle proverbiali ribòte o scorpacciate fra amici durante i mesi invernali: momenti rituali
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.209
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- un piccolo contributo all’apporto calorico della carne nei loro magri menù composti essenzialmente da prodotti di origine vegetale. Cul tèimp l’ìara ’n mangè, cme pschè, ’t cambiavi cme ’ndè per turlurì, ’r butiè ’t scansavi stuf ticc i dì frità, marlìs, ra bagna t’avi ra s-cima ’n buca cme na cagna. (A quei tempi era un cibo, come il pescato, variavi/ come andare per funghi, ti risparmiavi il bottegaio
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- Una cipolla che fa comunità. La cipolla di Fontaneto e Cureggio
- Author
- Porporato, Davide, Ghiardo, Luca, Abisso Matinella, Lidia
- Text
- più elevata rispetto ad altre, una ricchezza di gusto e di profumo particolare, sembrano non rinvenire come per altre cipolle che sono insistenti nel retrogusto e si presta ad un ottimo abbinamento con i piatti di carne: il suo sapore si esalta con piatti che sono piatti legati alla tradizione contadina della nostra cucina. Per esempio, il Tapilòn, la Rustija… il Tapilòn, forse più tipico di Borgomanero
- Date
- 2014
- Type
- MovingImage
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.204
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- narrazione, quasi a voler creare una sorta di ‘bestiario’ interno all’opera, affiancabile a un eventuale ipotetico ‘erbario’ componibile raccogliendo invece i titoli dedicati a erbe e piante. Il consumo di carne dei suoi compaesani, come in generale quello di tutte le popolazioni contadine dell’epoca, risultava piuttosto scarso nonostante la presenza di animali allevati nei cortili e nelle stalle
- Date
- 2016
- Type
- text