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(1 - 13 of 13)
- Title
- Fiabe piemontesi - pag.56
- Author
- Arpino, Giovanni
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- ?» domanda il re degli uccelli. E l'aquila: «Io sono donna e sono aquila, sono guerriera e lavandaia, sono quello che voglio e vi dico che tra tre giorni la regina delle tre montagne si sposa». Il giovane vorrebbe raggiungere la regina. L'aquila risponde: «Ti porto io. Ma tutte le volte che ti chiederò pane dovrai darmi pane. Tutte le volte che ti chiederò carne mi darai carne. Tutte le volte
- Date
- 1982
- Type
- Text
- Title
- Fiabe piemontesi - pag.22
- Author
- Arpino, Giovanni
- Text
- , leoni, bisce grosse una gamba. Mirabé consiglia alla ragazza di portare con sé del burro per ungere le porte e della carne, e questa gli dà retta. Passa la prima porta, uhuhuhu fà il lupo e lei gli dà la carne, il lupo si calma. Passa la seconda porta, orrrr fa il leone, lei gli dà la carne e il leone si acquieta. Quando poi è dentro la casa della maga non mangia niente di ciò che questa le offre
- Date
- 1982
- Type
- Text
- Title
- Fiabe piemontesi - pag.38
- Author
- Arpino, Giovanni
- Text
- , il quale teneva alla catena un leone e un cavallo selvatico. Disse al giovane: «Un giorno dai carne ad uno e fieno all'altro, e il giorno dopo chi ha avuto carne dovrà avere fieno». Ma il novello servo sbagliò e fu cacciato, il suo posto fu preso dal secondo fratello che tuttavia sbagliò anche lui e dovette lasciare quel palazzo e quel lavoro, dove si provò il terzo. Per fortuna di quest'ultimo
- Date
- 1982
- Type
- Text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.143
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- a elastico, armi giocattolo allora molto comuni tra i bambini delle campagne. La bassissima percentuale di carne presente nel magro menù delle popolazioni contadine di un tempo veniva perciò compensato con simili palliativi, in apparenza crudeli, e tuttavia conseguenti alle regole della catena alimentare presente nell’ecosistema del loro piccolo mondo agreste. Gli storni beccavano l’uva e i germogli
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- La malora - pag.28
- Author
- Fenoglio, Beppe
- Text
- , e siccome per il vino gli ballavano gli occhi e le mani fece una legatura che quelli prima di metà strada saran dovuti scendere a rifarla. Ginotta era salita a baciare suo padre nel letto, io facevo conto che sua madre l'avesse accompagnata di sopra e cosí entrai franco in cucina per pigliarmi dei pezzi di carne avanzati e andarli a nascondere nel paglione e mangiarmeli poi nella notte o alla mattina
- Date
- 1954
- Type
- Text
- Title
- La malora - pag.67
- Author
- Fenoglio, Beppe
- Text
- di prenderti una servente. - che se te ne parlavo tu mi caricavi di nomi e magari di botte. Ma che uomo sei se non t 'accorgi che avevo bisogno d'una servente per tirare avanti? M'hai sempre adoperata come se fossi una macchina di ferro, ma adesso vedi che son solo di carne e d'ossa . Lui si piegò sul letto e ridendo le disse: - Ma hai paura di morire? - Son pronto a giurare
- Date
- 1954
- Type
- Text
- Title
- La malora - pag.50
- Author
- Fenoglio, Beppe
- Text
- dere in grazia, o anche solo mettermi in vista, dal padrone del Pavaglione che era superiore anche a Tobia. E ci tirai il colpo una volta che venne su per togliersi mezza giornata d'in farmacia e s'era ricordato del cane, gli aveva portato una cartata di carne che, dopo un giro sul fuoco, ci si saremmo gettati sopra io e anche i figli di Tobia. Data un'occhiata alla terra
- Date
- 1954
- Type
- Text
- Title
- Fiabe piemontesi - pag.26
- Author
- Arpino, Giovanni
- Text
- che aprano una finestrella nella stanza del drago, poi fatti dare un forchettone lungo, un carro di pane, carne, confetti. Va e dagliene finché ne vuole, finché muove la coda. Allora insegnagli a leggere, imparerà subito ». La ragazza obbedì, e così insegnò a leggere al drago. Vedendo questa meraviglia tutti la festeggiarono, dan- 91
- Date
- 1982
- Type
- Text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.111
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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- Le donnette Bollite e schiacciate bene a farle in insalata da una grembialata ne esce mezza pentola o crude farne frittini, bisogna impastarle meglio in frittata, uova, carne e tritarle. Spuntavano quando venivano le rugiade della primavera al battere del sole, nel grano non puoi lasciarle fanno quel papavero rosso che sovrasta la spiga il grano prende il vento marino, annerisce, non matura
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.47
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- quotidiana dei poveretti. Avversione allargata anche al merluzzo, cibo povero e quaresimale che Mario, tipo sanguigno, aborre facendolo esplodere nell’esclamazione che fa da incipit alla poesia: «Merluzzo, sempre merluzzo! Ma c’è solo questo nel mare?» Il suo sogno di divorare carne si traduce e si realizza in parte nelle proverbiali ribòte o scorpacciate fra amici durante i mesi invernali: momenti rituali
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.41
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- che accompagnava l’arrivo sulla tavola della carne di maiale sotto forma di salami, salamini, salsicce, cotechini. Il poeta conosce per esperienza diretta quel mondo della penuria e della sobrietà contadina, per cui non compie celebrazioni fasulle dei ‘buoni cibi d’una volta’, ma chiude la poesia con un brusco richiamo alla memoria storica: non idealizziamo il passato contadino che voleva dire
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.204
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- narrazione, quasi a voler creare una sorta di ‘bestiario’ interno all’opera, affiancabile a un eventuale ipotetico ‘erbario’ componibile raccogliendo invece i titoli dedicati a erbe e piante. Il consumo di carne dei suoi compaesani, come in generale quello di tutte le popolazioni contadine dell’epoca, risultava piuttosto scarso nonostante la presenza di animali allevati nei cortili e nelle stalle
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.210
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- frittini bisogna impastarle/ meglio in frittata, uova, carne, e tritarle./ Spuntavano quando venivano le rugiade di primavera/ col sole caldo nel grano non puoi lasciarle/ fanno quel pa26 27 Ibidem. Er duneti, r751. 208
- Date
- 2016
- Type
- text