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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.143
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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a elastico, armi giocattolo allora molto comuni tra i bambini delle campagne. La bassissima percentuale di carne presente nel magro menù delle popolazioni contadine di un tempo veniva perciò compensato con simili palliativi, in apparenza crudeli, e tuttavia conseguenti alle regole della catena alimentare presente nell’ecosistema del loro piccolo mondo agreste. Gli storni beccavano l’uva e i germogli
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Date
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2016
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.111
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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Le donnette Bollite e schiacciate bene a farle in insalata da una grembialata ne esce mezza pentola o crude farne frittini, bisogna impastarle meglio in frittata, uova, carne e tritarle. Spuntavano quando venivano le rugiade della primavera al battere del sole, nel grano non puoi lasciarle fanno quel papavero rosso che sovrasta la spiga il grano prende il vento marino, annerisce, non matura
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Date
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2016
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Type
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.209
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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Text
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un piccolo contributo all’apporto calorico della carne nei loro magri menù composti essenzialmente da prodotti di origine vegetale. Cul tèimp l’ìara ’n mangè, cme pschè, ’t cambiavi cme ’ndè per turlurì, ’r butiè ’t scansavi stuf ticc i dì frità, marlìs, ra bagna t’avi ra s-cima ’n buca cme na cagna. (A quei tempi era un cibo, come il pescato, variavi/ come andare per funghi, ti risparmiavi il bottegaio
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Date
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2016
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Type
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