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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.63
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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«Più fortunato il laccio di Gianni del Moro un giorno sì uno no la lepre, un bel ristoro!» Lo dicevano in Società, vicino alla stufa lui lì, col pentolino, qualcosa arrostiva. Sempre stato un bracconiere, di carne ne mangia e beve, con manco una lira, solo, si arrangia: «Gianni, mangi la lepre?» Ne volete un pezzo?» «Dai, da’ qui il bicchiere!» Con la pensione fai poco. D’inverno
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Date
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2016
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Type
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Title
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Fiabe piemontesi - pag.46
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Author
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Arpino, Giovanni
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qua dentro ». E lui: « Fumo fumo, sento odore di carne al vapore». Ma la madre lo accarezza, gli dà qualcosa da mangiare e riesce a metterlo a letto. Alla mattina la madre del Vento si alza e pian pianino fa uscire la sposa prima che il figlio si svegli e le dà come ricordo una bella castagna avvertendola di aprirla solo in caso di necessità. La donna ringrazia e ripiglia la sua strada. Va e va
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Date
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1982
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Title
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Fiabe italiane - pag.41
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Author
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Calvino, Italo
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131 Adesso mi travesto anch'io e vado per le case come un mendicante. Chi mi dà da mangiare della carne, gli faccio un segno rosso sul portone e le guardie lo troveranno. Ma quando fece il segno rosso sulla casa di Cric, il ladro se ne accorse e andò a segnare di rosso tutte le altre porte della città, così non si capiva più niente. Portacalcina disse al Re: - Non gliel'ho detto
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Date
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1993
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.47
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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quotidiana dei poveretti. Avversione allargata anche al merluzzo, cibo povero e quaresimale che Mario, tipo sanguigno, aborre facendolo esplodere nell’esclamazione che fa da incipit alla poesia: «Merluzzo, sempre merluzzo! Ma c’è solo questo nel mare?» Il suo sogno di divorare carne si traduce e si realizza in parte nelle proverbiali ribòte o scorpacciate fra amici durante i mesi invernali: momenti rituali
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Date
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2016
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Type
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.128
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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i ritratti di alcuni personaggi che questa osteria di Ernesta della Boida frequentavano, non tanto per il vino, quanto per la grande, inesausta fame di carne. Bastiano e Mario del Plicon sono figure che tornano in varie altre poesie di Rapetti, personaggi entrati nella memoria collettiva come i ‘grandi mangioni’: Mai vist mangè parigg, dùai gèint da scmesa… (mai visto mangiare così, due tipi da scommessa
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Date
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2016
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Type
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text