Search results
-
-
Title
-
Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.40
-
Author
-
Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
-
Text
-
j’ìara ’r ciapùli bitavu a mùaj, pr’alvèj ra pèl, er ciuli son cui ch’ is vizu nèinta, mai facc ermèint famiji ch’ j’à jità ra Cruz, pià i nusèint. Questa poesia, nelle sue otto quartine, sa mirabilmente condensare tante cose tutte pertinenti al tema (la fame e l’abbondanza) del nostro progetto. Ci offre in primo luogo (quartine 2 e 3) una ricetta in piena regola: quella della polenta con i cavoli
-
Date
-
2016
-
Type
-
text
-
-
Title
-
Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.155
-
Author
-
Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
-
Text
-
erano, tutti signori penso. L’inverno era una verza grossa come la Villa tutti mangiavano’sta foglia, sei mesi di fila lo sai senza entrare in casa a guardare la tavola ne puzzava il fiato del gatto, del cane che abbaia. Minestra di cavoli a mezzogiorno, di verze alla sera verze e crauti con una polenta dura dei mesi, sette giorni alla settimana, aria fissa dicono che purga il sangue, dalla ruggine, fa orinare
-
Date
-
2016
-
Type
-
text
-
-
Title
-
Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.151
-
Author
-
Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
-
Text
-
Le verze dei borgorattini Riso e verze o riso e cavoli bolle la pignatta aprendo l’uscio di casa sai di cosa si tratta lo preferisci con le tagliatelle? o con le lasagnette? il brodo di verze puoi convinarlo, fa l’occhio del maiale. Il primo piatto mangialo anche insipido, l’altro convinalo fa bene, fa digerire, a mezzogiorno e a cena hai ancora fame? ci sono le verze da fare in insalata
-
Date
-
2016
-
Type
-
text
-
-
Title
-
Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.147
-
Author
-
Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
-
Text
-
d’inverno, cenato verso le quattro polenta e cavoli, hai fame dopo due ore. «Prima del militare e dopo» Pierino ti racconta a casa sua, nella sua stalla, il vino a brenta Gino, Ceschino, tutti quelli della leva gente che mangiare e cantare manco a uno pesa. Gino faceva risuonare i soldi nelle tasche coricato sul pagliericcio, negli occhi la burla: «Senti, ha il culo pesante!» Ceschino diceva
-
Date
-
2016
-
Type
-
text