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- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.214
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- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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- clino verso l’estinzione e l’oblio. In comune con il grande poeta-regista-scrittore friulano, oltre all’età anagrafica essendo entrambi del ’22, il rigore etico, l’appartenenza politica e soprattutto la vocazione estetica nel saper cogliere poesia e bellezza nel mondo dei poveri, degli umili e degli emarginati. Per questo anche l’aspetto apparentemente secondario di un discorso sul cibo spontaneo
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- 2016
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- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.209
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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- . Proprio a un peggioramento delle condizioni meteorologiche seguito poi da schiarite e giornate di bel tempo era legata una delle raccolte di cibo spontaneo più facile, accessibile anche ai bambini in quanto praticabile a pochi passi da casa, lungo i fossi del paese. Andare in cerca di lumache frugando tra l’erba o la sterpaglia ancora fradicia di pioggia presentava qualche inconveniente come bagnarsi
- Date
- 2016
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- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.201
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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- del fiume. Era soprattutto la pesca, praticata secondo le tecniche più svariate, la prima fonte di cibo gratuito cui poteva attingere gran parte della popolazione paesana. Seduti sulle sponde ad armeggiare con canne e reti, o navigando su burchielli costruiti secondo una antica sapienza artigianale, un foltissimo stuolo di personaggi raccontati nei versi approfittava della risorsa ittica offerta
- Date
- 2016
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- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.203
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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- Che il dio Tanaro fosse stato prodigo di doni per i suoi assidui frequentatori (verrebbe da dire officianti o adoratori) lo si evince dai prossimi versi, dove le opportunità di cibo offerto (e di svago) si alternavano e si differenziavano nonostante l’accidentale inconveniente di perderne qualcuno. Dopo la cattura di una grossa carpa, poteva succedere di sbagliare la mira sparando a una lepre
- Date
- 2016
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- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.170
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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- si abbattevano le guerre, questa generalizzata carenza di cibo r933. Copia di testo dattiloscritto su foglio A4, s.d. (ma 1990). Quindici quartine di endecasillabi a rima baciata. 54 168
- Date
- 2016
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- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.82
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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- , di fronte al loro palazzo distrutto dalle bombe, senza più una casa dove abitare, si vedono costretti a sfollare nel paese d’origine per chiedere ospitalità a qualche parente. Se già in tempi normali l’approvvigionamento di cibo poteva presentare qualche problema, ben altri se ne aggiungevano durante il periodo bellico, dovuti al razionamento, alle sanzioni, all’ammasso dei generi alimentari imposto
- Date
- 2016
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- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.162
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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- che questo cibo particolarissimo comunica all’intera comunità: tutti fanno a gara a confezionarlo, ogni famiglia con la sua ricetta particolare, ma poi tutti in fila a cuocerlo, presso il forno pubblico del paese. 52 r0897. Copia di testo dattiloscritto su foglio A4, s.d. (ma 1990). Dodici quartine di endecasillabi a rima baciata. 160
- Date
- 2016
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- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.158
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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- parlè coi mòrt dan nein rispòsti, vèira, ma l’è ’n cunfòrt j’amìz der discusion, di tèimp ’d na vòta cà dl’òst Gianein der Camp, facc na ribòta. Giulio, contadino, militante comunista, con la tessera del partito a sedici anni. Tanti sogni e ideali nella testa e un’avversione fisica, nello stomaco, nei confronti dei cavoli. Perché? Le verze sentite come discriminante di classe, cibo dei poveretti
- Date
- 2016
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- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.79
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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- , per l’etica contadina del lavoro e dell’economia (risparmio sfiorante talvolta l’avarizia) non sia concepibile che un accattone (na lingìara) che va elemosinando e dice di aver fame, rifiuti del pane perché duro e storca il muso di fronte all’offerta della fetta di polenta. La quartina finale compendia questa filosofia e riafferma la sacralità del cibo conquistato con il sudore: vita grama, tempi duri
- Date
- 2016
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- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.146
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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- a brèinta Ginu, Ciuscòtu, ticc cuilà dra lìava gèint che mangè e cantè manc ien ch’ai grìava. Ginu fava sunè i sòd an gaiòfa cruià ’nsima ’r berchet, ant j’ùagg ra bòfa: «Sèinti, l’à ’r chì pezant!» Ciuscòtu diva l’era u signàl previst, cucdein partiva. In questa poesia i riferimenti al cibo risultano secondari rispetto all’argomento trattato, e compaiono come accenni solo in alcuni versi. L’umile
- Date
- 2016
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- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.114
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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- opportunità di ‘cibo gratuito’ elargito da Madre Natura alla non certo ricca mensa contadina. 38 r0753, copia del testo dattiloscritto su foglio A4, s.d. (ma 1986)]. Nove quartine di endecasillabi a rima baciata. Già pubblicata su LT: 90-91. 112
- Date
- 2016
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- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.54
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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- di svago anche per gli adulti. Soprattutto forniva la disponibilità di un cibo ghiotto e nutriente da alternare a quelli consueti (poveri) dell'alimentazione quotidiana. L'impiego culinario delle lumache prevedeva tuttavia alcune operazioni preliminari da far inorrideire gli odierni animalisti. I moderni libri di cucina sono ancora più crudelmente espliciti. ln seguito allo 'spurgo
- Date
- 2016
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- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.98
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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- del pane, nella cultura contadina di un tempo, non nasce solo dalla sua importanza alimentare, ma certo anche dalla sua valenza simbolica, come cibo quotidiano fondamentale della tavola popolare, sigillo di una cultura, simbolo del sudore e del lavoro dell’uomo. Mancare di rispetto al pane, quindi, era visto come un sacrilegio, data l’importanza che il pane ricopre all’interno della cultura popolare
- Date
- 2016
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- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.150
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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- o cavoli-verza venivano coltivate di preferenza nel vicino paese di Borgoratto (berguratein, gli abitanti) grazie a caratteristiche chimiche del terreno più adatte allo scopo. Già nella prima quartina il poeta invita a immaginare l’impatto olfattivo subito da chiunque entri in un ambiente dove si sta procedendo alla loro cottura. Cibo in ogni caso (nonostante l’odore) buono e appetitoso, facilmente adattabile
- Date
- 2016
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- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.212
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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- e quelle da medicina/ medico e farmacista il sole e la luna./ Più scienza da donne, l’uomo semina/ conosce quelle infestanti, gramigna e avena/ la donna fa questi decotti che ti rinfrescavano/ parente di sangue delle lune la discutevano) 31. Prima di concludere la trattazione sul cibo gratuito offerto da Madre Natura è doveroso rivolgere un breve accenno alle bacche e ai frutti spontanei, che pur non rappresentando
- Date
- 2016
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- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.213
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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- trasportati dagli uccelli o mescolati al letame normalmente sparso sulle colture. A conclusione di questa trattazione sul cibo spontaneo, reperibile in natura dagli abitanti dell’allora piccola comunità agricola di Villa del Foro, occorre sottolineare come tale argomento risulti marginale nella sterminata produzione poetica dell’autore in questione, poiché ben altre erano state le tematiche a ispirarlo
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.202
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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- , alle branchie, afferrarlo.) 7. Tra le prede più ricercate vi è la carpa (cyprinus carpio), pesce che a volte può raggiungere dimensioni notevoli e diventare perciò un ambito trofeo di cui vantarsi con gli amici, oltre che un cibo nutriente e appetitoso se cucinato con opportuni aromi tali da renderlo più saporito. Considerata l’attitudine di questo pesce a procurarsi la pastura sgrufolando sul fondo (sovente
- Date
- 2016
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