Search results
-
-
Title
-
Videointervista a Giovanna Pero Verzetti (2° parte)
-
Author
-
Raiteri, Piero
-
Text
-
si frollavano bene, e allora, insalate con acciuga e cavoli tritati, ma anche sancrau con i salamini Giovanna Pero Verzetti Con i pomodori dell’orto d’estate si faceva la salsa in casa, cuocendola a lungo nella caudera. Erbe dei campi sì, specie i denti di cane. Quelli che avevano le vacche nella stalla facevano anche il burro Giovanna Pero Verzetti Tanti pescavano in Tanaro, con la barca o burcé. Le carpe
-
Date
-
2015
-
Type
-
MovingImage
-
-
Title
-
Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.69
-
Author
-
Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
-
Text
-
Il pesco della vigna del Dugiu Una qualità così non l’avevano mai vista solo il Padreterno sa, lui, se era giusta delle pesche verdi come l’erba, pelose, grosse come la mano a piantarci i denti dentro manco capace il cane. A raccontarlo è Gianino, roba sua una pianta della sua vigna, testa-coda tre metri di fusto, poi il cespo, sono cose vere della vigna nel suo campo dal cimitero! Milleduecento
-
Date
-
2016
-
Type
-
text
-
-
Title
-
Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.107
-
Author
-
Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
-
Text
-
in una cascina. Ti mostra che ha raccolto della borragine cuocila come gli spinaci nella padella fa mangiare un morto a intingerla con la polenta profumo e gusto, il fumo che sprigiona da dentro. Somiglia al dente di cane, veniva dappertutto nel cortile, nell’orto, nelle vigne fioriva i denti di cane hanno il fiore giallo, questa celestino la raccoglievano prima del fiore e prima della brina. Viene
-
Date
-
2016
-
Type
-
text
-
-
Title
-
Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.61
-
Author
-
Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
-
Text
-
La testa del gatto Gianni porta sul gobbo mille disgrazie diceva che gli pagavano l’affitto talmente sono fitte ma lui ha mai perso l’appetito, i denti, con gli anni fin quello che è il gancio della pipa pescando in Tanaro. A forza di mangiare gatti gli è venuto il muso da civetta poi se nasci con la sete è difficile smetterla a fare il becchino ti viene il cuore duro, ma presto ti ambienti
-
Date
-
2016
-
Type
-
text
-
-
Title
-
Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.59
-
Author
-
Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
-
Text
-
Le spugnole Sole caldo e vento fresco è primavera montagne bianche e nuvole, l’ombra nera aprile, dal quindici in avanti, escono le lumache spugnole nere, bianche, le altre razze. Tre giorni di calore come oggi e dicono che le trovano Giovanni il Fungo, Renzo il Lungo, girando le scovano vanno per germogli di luppolo, denti di cane, cose che si perdono la bici, due gambali, se piove si infangano
-
Date
-
2016
-
Type
-
text
-
-
Title
-
Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.115
-
Author
-
Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
-
Text
-
più piccole dei denti di cane le dicono berlandri, non lo so in italiano moltissime nelle Capali e in riva a Tanaro fiorivano le sue gemme, la semenza, tutti gli anni. Van bene da cucinare come la donnetta bollirle, scolare l’acqua, più amaretta la gente ne mangiava molte una volta nessun orto, stoppie o barlande uno le nota. Nascevano nelle colture, poche o tante fino ad infestare il grano di fiori gialli
-
Date
-
2016
-
Type
-
text