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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.105
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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Vermi sottili come il refe, lunghi due centimetri uscivano dall’altro buco, con l’altro profumo ma se era il male del nodo 34, partivi allora a Gilio è morto un figlio, una placca in gola! Le tonsille gonfiano sovente però guarivi tocca tirare le ghiandole, i denti scricchiolavi dicevano che andava fatto al calare dell’ora al tramonto, sale la febbre, luna pastora La bestia nera
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Date
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2016
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Title
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Poeti in piemontese del novecento. Buronzo Vincenzo (estratto) - pag.9
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Author
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Tesio, Giovanni, Malerba, Albina
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. // La terza, è la Denciona della Ferraccia / la cui bocca è un rastrello per stoppie / e gramigne, e se a denti stretti ride / somiglia a una mula eccitata. / A ogni abbraccio, a ogni sospiro ardente, / risponde mordendo con tenerezza. // Quando si incontrano si forma tra loro un 183
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Date
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1990
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Title
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Fiabe italiane - pag.10
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Author
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Calvino, Italo
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un suo soffio per portare via un bue. I contadini, a sentirla frusciare nei cespugli dopo il tramonto, battevano i denti e cascavano tramortiti, tanto che si diceva: La Maschera Micillina Ruba i buoi dalla cascina, Guarda con l'occhio storto, E ti stende come morto. I contadini la notte presero ad accendere dei grandi falò perché la Maschera Micillina non s'azzardasse a uscire dai cespugli
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Date
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1993
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Type
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Title
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Videointervista a Giovanna Pero Verzetti (2° parte)
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Author
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Raiteri, Piero
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si frollavano bene, e allora, insalate con acciuga e cavoli tritati, ma anche sancrau con i salamini Giovanna Pero Verzetti Con i pomodori dell’orto d’estate si faceva la salsa in casa, cuocendola a lungo nella caudera. Erbe dei campi sì, specie i denti di cane. Quelli che avevano le vacche nella stalla facevano anche il burro Giovanna Pero Verzetti Tanti pescavano in Tanaro, con la barca o burcé. Le carpe
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Date
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2015
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Type
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MovingImage
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.73
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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La cavagna delle mele cotogne Profumo di limone, gusto acidulo, quasi di pesca da bambini li rosicchiavamo crudi coi denti arricciati per mangiarli aspetti novembre, il tempo della stufa accesa quella chitarra, gialla, cuoceva. Era il dottore della tosse, di quei frutti ne vedevi nei cortili, vicino al letame, lungo le rive d’inverno abbaiavano (tossivano) tutti, senza medicine fare dei decotti
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Date
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2016
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Type
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.115
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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più piccole dei denti di cane le dicono berlandri, non lo so in italiano moltissime nelle Capali e in riva a Tanaro fiorivano le sue gemme, la semenza, tutti gli anni. Van bene da cucinare come la donnetta bollirle, scolare l’acqua, più amaretta la gente ne mangiava molte una volta nessun orto, stoppie o barlande uno le nota. Nascevano nelle colture, poche o tante fino ad infestare il grano di fiori gialli
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Date
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2016
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Type
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Title
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Poeti in piemontese del novecento. Bodrero Antonio (estratto) - pag.5
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Author
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Tesio, Giovanni, Malerba, Albina
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alla moda di Torino! / fa' ballare i trentadue [denti, mangiando], alza la gloria [«alza il bicchiere»], / succhia, Martino, che questo è brodo di vigneto, / questa è vita e questa è vittoria ». 337
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Date
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1990
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Type
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Text