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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.167
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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nel paese conoscere questo, quello, avere l’appoggio di amici piovevano qui da Alessandria, Genova, Torino gente con i parenti e gente che non conoscevi. A casa di Ammazzavacche, tutto aperto, delle torme dal treno di Cantalupo, la latta dell’olio a far cambio con qualcosa da mettere sotto i denti la micca di pane si regala, all’uomo vinto. Sia chi vuole, la fame è una bestia brutta cose che leggevi
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Date
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2016
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.69
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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Il pesco della vigna del Dugiu Una qualità così non l’avevano mai vista solo il Padreterno sa, lui, se era giusta delle pesche verdi come l’erba, pelose, grosse come la mano a piantarci i denti dentro manco capace il cane. A raccontarlo è Gianino, roba sua una pianta della sua vigna, testa-coda tre metri di fusto, poi il cespo, sono cose vere della vigna nel suo campo dal cimitero! Milleduecento
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Date
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2016
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.73
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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La cavagna delle mele cotogne Profumo di limone, gusto acidulo, quasi di pesca da bambini li rosicchiavamo crudi coi denti arricciati per mangiarli aspetti novembre, il tempo della stufa accesa quella chitarra, gialla, cuoceva. Era il dottore della tosse, di quei frutti ne vedevi nei cortili, vicino al letame, lungo le rive d’inverno abbaiavano (tossivano) tutti, senza medicine fare dei decotti
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Date
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2016
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.129
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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Ernesta della Boida Bastiano sempre fame di bollito, cresciuto con ’ste voglie per togliersele va a giornata, mai che ti annoi per questo lo trovi dall’oste, non certo per il bere ti mangia un peperone spagnolo condito con la senape. Dallo stampo dei denti sua madre conosceva il topo «è Bastiano» morso il formaggio guarda nel piatto i fratelli non ridono manco tanto, sanno bene che costa
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Date
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2016
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.61
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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La testa del gatto Gianni porta sul gobbo mille disgrazie diceva che gli pagavano l’affitto talmente sono fitte ma lui ha mai perso l’appetito, i denti, con gli anni fin quello che è il gancio della pipa pescando in Tanaro. A forza di mangiare gatti gli è venuto il muso da civetta poi se nasci con la sete è difficile smetterla a fare il becchino ti viene il cuore duro, ma presto ti ambienti
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Date
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2016
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.59
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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Le spugnole Sole caldo e vento fresco è primavera montagne bianche e nuvole, l’ombra nera aprile, dal quindici in avanti, escono le lumache spugnole nere, bianche, le altre razze. Tre giorni di calore come oggi e dicono che le trovano Giovanni il Fungo, Renzo il Lungo, girando le scovano vanno per germogli di luppolo, denti di cane, cose che si perdono la bici, due gambali, se piove si infangano
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Date
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2016
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Type
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