Search results
-
-
Title
-
La malora - pag.30
-
Author
-
Fenoglio, Beppe
-
Text
-
prendere ai piú giovani il vizio delle donne portandoli in certe case apposta. Invece fu contento che andassi alla festa nell'osteria di Manera che c'eravamo combinata noi che non eravamo scesi ad Alba. Ci fermammo tutto il dopopranzo e la sera, di servitori ce n 'era venuti fin da Campetto, c'era poco da mangiare e molto da bere, io ci presi la mia prima sbornia da uomo
-
Date
-
1954
-
Type
-
Text
-
-
Title
-
La malora - pag.21
-
Author
-
Fenoglio, Beppe
-
Text
-
di mio fratello vedevo come in uno specchio me e lui al paese, un dopopranzo di festa, che pescavamo con le mani i gamberi in Belbo. - Comprami qualcosa che mi rallegri, - e mi toccò sul braccio per farmi svegliare e partire. E quando io ero già alla porta, mi corse dietro per dirmi di comprargli delle mele in composta. A quella bottega che c'è sul mercato dei piatti gli comprai per quato soldi di mele
-
Date
-
1954
-
Type
-
Text
-
-
Title
-
La malora - pag.34
-
Author
-
Fenoglio, Beppe
-
Text
-
. Ci disse: -Avete già finito? Gli avete fatto tutto bene a quel pover'uomo ? Dopopranzo vado a vedere. Per pranzo c'era tonno, sardine e olive, gallina e il suo brodo, doveva morire nostro padre per metterci 34
-
Date
-
1954
-
Type
-
Text
-
-
Title
-
La malora - pag.57
-
Author
-
Fenoglio, Beppe
-
Text
-
e di spiegarci ben bene . Difatti, una domenica dopopranzo, salí al Pavaglione e mi chiamò ad andar con lui a bagnarci in un gorgo di Belbo; io da dentro la casa gli domandai se con noi venivano degli altri, e sentendo che no, indovinai che quella era la volta buona. Eravamo in mutande seduti sulla riva, dopo che 57
-
Date
-
1954
-
Type
-
Text
-
-
Title
-
La malora - pag.72
-
Author
-
Fenoglio, Beppe
-
Text
-
. Adesso io e i figli di Tobia sapevamo cosa fare il dopopranzo, non ci lontanvamo piú dall'aia e aspettavamo che lei uscisse a rovesciar l'acqua o a metter le scodelle ad asciugare al sole, se facendo qualche gesto non lasciasse veder qualcosa di bello, che non ci sarebbe scappato di sicuro perché nessuo dei tre batteva piú palpebra. Il giorno che era arrivata, Tobia voleva metterla a dormire in cucina
-
Date
-
1954
-
Type
-
Text