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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.33
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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L’aceto Brache strappate nel culo sono i pelandroni brache strappate nelle ginocchia i faccendoni settembre falciati i rovi bruciano le rive vento e fumo negli occhi, meglio in osteria se bevevi. Vento maschio tira tre giorni se è femmina va a dormire. Una volta avevano poco tempo per bere da seduti bevevano l’aceto, l’annacquato, mangiato frittata. melighe sull’aia, le vigne, le stoppie
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Date
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2016
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Type
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.55
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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, nel bosco quelli della Rocca a Belbo, mai stata misera. A quel tempo era un mangiare, come pescare, cambiavi come andare per ovoli, scansavi il bottegaio stufi tutti i giorni di frittata, merluzzo, la bagna avevi la schiuma in bocca come una cagna. Tanaro, una volta usciva ben più sovente col fondo più alto la massa d’acqua vince entravano con la barca in mezzo alle piante quelli più coraggiosi
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Date
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2016
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Type
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.209
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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/ stufi tutti i giorni di frittata, merluzzo, la bagna/ avevi la schiuma alla bocca come una cagna) 25. Oltre ad offrire momenti di divertimento ai più piccoli, la raccolta delle lumache consentiva di preparare poi pietanze da alcuni ritenute repellenti ma da altri raffinate e squisite, tanto da venir utilizzate ancor oggi in alcune ricette dell’alta cucina (les escargots de la cuisine française
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Date
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2016
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Type
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text