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Una faccia in prestito - pag.5
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Author
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Conte, Paolo
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tra Genova e Savona le girava in Spagna e il teatro cominciava così il suo sonno nei tempi moderni, dai tempi moderni avvilito, lasciato, abbandonato così. Anticamente era l’idea di un teatro in mezzo al grano come una bevanda sotto il sole… Ei pera… pera! Dorme un teatro, il sangue finto per il sogno di Vittorio, rosso come il vino del sipario… Ei pera… pera! Ei pera… pera! Ei pera… pera!
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Date
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1995
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.169
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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il forno. Due concorrenti con il forno, Cino e Cagnoli paura uno dell’altro fallo senza parole se verranno quelli dell’Annonaria avranno i denti cantiamo «Vinceremo» col muso tinto. Quando trebbiavano il grano, se potevano, tutti ne imboscavano quelli dell’annonaria orbi, quando lo vuotavano il misuratore pieno toccava solo incurvarlo non segnava nulla, scaricarlo e di nuovo riempirlo. 167
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Date
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2016
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.78
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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ra pena e j’òs. Giald ’me ra baIa dl’ùav, is la riziavu queinta parigg mi mari ’d quand ch’il favu ’r paìz l’ìara luntan, d’invèr fiucava ma drìa ra lìaza e i bùa a scùara andava. «Turtöun, sorta di grossa pagnotta di farina di grano integrale che si cuoceva sotto la cenere calda del camino. Se era farina di grano mescolata a farina gialla di polenta, allora si chiamava pandòr; nulla più che un mazzero
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Date
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2016
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.115
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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La barlanda Io ho l’anima del grillo, mi va di cantarla cantare da solo o in coro, per chiamarla l’alba e il tramonto, la stella accesa lassù io canto il seme di barlanda che si infiora. Bisognava zappare le melighe intorno alla pianta zappare le terre del grano se ce n’era tanta bisognava riprendere alla svelta se pioveva zappare di nuovo, o cogliere quel che veniva. Foglie dentellate
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Date
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2016
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Title
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La malora - pag.16
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Author
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Fenoglio, Beppe
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. Ma girati indietro e guarda quelli della Serra che il loro padrone non ha affari in città e cosí sotto il grano e sotto l'uve gli sta sui piedi per dei mesi. E Tobia: - Sentitela che si preoccupa per quelli della Serra. Preoccupati per la tua famiglia, o bagascia, perché tu non sai quanto n'abbiamo bisogno, col padrone che per niente viene su a mangiarci quattro robiole in una voltai
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Date
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1954
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.15
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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che reca nel logo (un barile stipato di acciughe) il motto Cum grano salis. [FC] 13
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Date
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2016
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.49
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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che girano in fuori, uno che scivola mai bevuto un bicchiere con gli altri in compagnia. Contavano i muratori intenti a fargli l’alzata mai offerto una bottiglia di vino a ’sti camerati. Ha lucchettato l’orto, li ha visti mangiare la frutta un’avarizia così ci vuole proprio tutta. Dicono se la sia presa per il raccolto grandinato sul grano e sul resto, di lì a un mese è morto. La luna va nel pozzo girando
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Date
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2016
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.110
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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e impiegate dalle massaie del paese per realizzare semplici e gustosi piatti. Trattandosi di pianta infestante, la sua raccolta, oltre allo scopo alimentare, contribuiva a proteggere la crescita del grano, fra le cui spighe e su particolari terreni sabbiosi tende a espandersi. L’opera di estirpazione veniva di solito affidata alle donne, vista anche l’opportunità di poterne ricavare un prodotto
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Date
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2016
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Type
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.211
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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pavero rosso che sovrasta le spighe/ il grano prende il vento marino, diventa nero, non matura) 28. Pianta che predilige i terreni sciolti, il tarassaco (chiamato dente di cane nelle campagne alessandrine) veniva raccolto in primavera dai compaesani del poeta preferibilmente nei campi inondati in precedenza dalle piene del Tanaro. Le sue foglie, ottime per preparare appetitose insalate
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Date
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2016
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Type
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