Search results
(1 - 19 of 19)
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.169
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- il forno. Due concorrenti con il forno, Cino e Cagnoli paura uno dell’altro fallo senza parole se verranno quelli dell’Annonaria avranno i denti cantiamo «Vinceremo» col muso tinto. Quando trebbiavano il grano, se potevano, tutti ne imboscavano quelli dell’annonaria orbi, quando lo vuotavano il misuratore pieno toccava solo incurvarlo non segnava nulla, scaricarlo e di nuovo riempirlo. 167
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.91
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- potranno solo leggerli. Nel paese che ho conosciuto io ce n’erano tante una vigna o due a famiglia ne escono quante poco più poco meno facevano il loro [vino] da bere per non comprarlo in giro, pochi soldi diresti. La vigna un sovrappiù o poco ci manca resa è il grano, la meliga, il cortile e la stalla fosse come oggi è tanto che l’avresti sradicata quelle terre sono tutte grano, sarebbe sprecata. Venti
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.115
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- La barlanda Io ho l’anima del grillo, mi va di cantarla cantare da solo o in coro, per chiamarla l’alba e il tramonto, la stella accesa lassù io canto il seme di barlanda che si infiora. Bisognava zappare le melighe intorno alla pianta zappare le terre del grano se ce n’era tanta bisognava riprendere alla svelta se pioveva zappare di nuovo, o cogliere quel che veniva. Foglie dentellate
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- La malora - pag.14
- Author
- Fenoglio, Beppe
- Text
- cosa ho io nella mia mente-. Ma proprio allora la padrona mise le mani all'inferriata della cucina e ci gridò d'entrare a mangiare. Tobia le urlò : - Aspetta, bagascia. Stiamo parlando tra noi uomini -. E poi disse a Jano: - Ho in mente una dozzina di giornate, non di piú, ma tutte a solatio, da tenere mezze a grano e mezze a viti . Con una riva da legna e anche un pratolino
- Date
- 1954
- Type
- Text
- Title
- La malora - pag.48
- Author
- Fenoglio, Beppe
- Text
- a molto meno e ringraziare. Dovermene andare su due piedi e cercarmi da dormire come i vagabondi mi spaventò, e mi lasciò incapace di ragionare nel mio interesse; Tobia si accorse d 'avermi fatto effetto, si sfreddò e mi disse che saremmo tornati a discuterne, ma solo dopo il grano. E mi lasciò in mezzo all'aia, che non avevo combinato niente e forse gli avevo solo dato il mezzo di tenermi
- Date
- 1954
- Type
- Text
- Title
- Poeti in piemontese del novecento. Gallina Oreste (estratto) - pag.14
- Author
- Tesio, Giovanni, Malerba, Albina
- Text
- / là c'è il gallo che fa il battacchio / che ci dà dentro fin che mi sveglia... // Là c'è il sole che mi fa sbrigare! / C'è la terra che mi spiccia! / Là c'è il grano che mi dà alla gola, che mi dà la voglia di lavorare! // E là, il cielo, o scuro o chiaro, / mentre qui se ne vede una spanna, / io, da un buco della mia capanna, / lo vedo fino, fino al mare! // Là tutto canta, tutto sincero
- Date
- 1990
- Type
- Text
- Title
- Poeti in piemontese del novecento. Gallina Oreste (estratto) - pag.6
- Author
- Tesio, Giovanni, Malerba, Albina
- Text
- , di sacchi di grano, / non bisogna mai finirla, / che sia polenta 'o pane. // Non bisogna mai finirla / ma la finisco io... / che la mia ragione l'ho detta. / Volevo dire questo: // 198
- Date
- 1990
- Type
- Text
- Title
- Poeti in piemontese del novecento. Badalin Domenico (estratto) - pag.17
- Author
- Tesio, Giovanni, Malerba, Albina
- Text
- perché... perché... / perché... se ho sempre soltanto lavorato... / Perché... se quando avevo quattro soldi // compravo un pezzo di terra da arare, / per far erba medica, grano, filari, granoturco ... / E Tu per premio mi lasci disgraziato ... / Mi lasci vivo a vedere la miseria // del mio corpo trascinarsi nella 329
- Date
- 1990
- Type
- Text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.177
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- . Con niente di niente andavi per fascina a spigolare grano, meliga, rami di rovo trebbiavano quattro o cinque coperte di spighe spigolate portate al mulino del pane bigio cuocevano. Due o tre galline tenevano, piluccavano in giro un piatto di minestra per loro, un bicchiere di vino, mai puro a colazione la minestra di ieri, riscaldata o i pezzi di polenta, sulla brace, avanzata. Bruciagnocchi quello che ha messo sotto
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.71
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- colpi e si ferma, ci pensa pianta giù un palo, la lega, della resistenza stiamo ancora a vedere, la primavera fa i fiori, e ’sta volta i frutti, sembra vero? I frutti sono quelli che dicevamo: si era offesa? Andavano manco a raccoglierli, guarda che resa venute le nebbie dell’autunno nasceva il grano foglie in terra, pesche verdi, pelose, dure. Un giorno che andava ad Alessandria a lavorare a fare
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.210
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- , chiamato popolarmente donnetta per via dei petali ripiegabili alla maniera di una gonna femminile, era una tra le erbe spontanee più appetibili. Oltre ad utilizzare le foglie commestibili della parte bassa dello stelo per preparare frittate o insalate, la sua raccolta serviva a liberare i campi di grano dalla sua presenza infestante e dannosa per una buona crescita delle spighe: Facc buji e schisà bèin
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.49
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- che girano in fuori, uno che scivola mai bevuto un bicchiere con gli altri in compagnia. Contavano i muratori intenti a fargli l’alzata mai offerto una bottiglia di vino a ’sti camerati. Ha lucchettato l’orto, li ha visti mangiare la frutta un’avarizia così ci vuole proprio tutta. Dicono se la sia presa per il raccolto grandinato sul grano e sul resto, di lì a un mese è morto. La luna va nel pozzo girando
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.51
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- I passerotti ’Sti giorni qui, a novembre, prima della neve in terra la caccia ai passerotti diventava guerra andando a rastrellare la foglia da dentro il grano vedevi i posti dove si radunavano a fare baccano. Voli che non finivano più, su ’sti gelsi le stoppie non lavorate, le vigne al Bujon Biagio dell’Osteria con due schioppettate ottantaquattro quelli caduti lì, pensa agli altri feriti
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.135
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- quell’anno per niente, strozza-mercato, rende? Portava a casa sei chili di pane, da Castellazzo per un carretto di foglia, altro che mangiare l’uccellaccio! Parliamo del ventidue, anno di siccità fatto niente di grano e niente sulla cascina invece l’hanno fatta buona l’anno appresso dieci quintali per moggia, da raccontarla spesso. sante per raccogliere la foglia sugli alberi (sfrondando i ramoscelli
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.163
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- La torta nella conca Diario delle foglie secche cadute per terra sotto i gelsi, gli ultimi, noi qui a rastrellarle foglie come noi, scritte dal Tempo, vicende che vorremmo conservare, ma sono da rendere. Coprivano il grano seminato, le bestie le mangiavano vacche, gelsi, i carri dove andavano scomparsi, come le tradizioni, perse, dimenticate delle foglie, come le parole, mai più adoperate
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.211
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- pavero rosso che sovrasta le spighe/ il grano prende il vento marino, diventa nero, non matura) 28. Pianta che predilige i terreni sciolti, il tarassaco (chiamato dente di cane nelle campagne alessandrine) veniva raccolto in primavera dai compaesani del poeta preferibilmente nei campi inondati in precedenza dalle piene del Tanaro. Le sue foglie, ottime per preparare appetitose insalate
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- Una pasta madre centenaria per un pane quotidiano (Parte 2). Produrre pane di qualità nel segno della tradizione
- Author
- Porporato, Davide, Ghiardo, Luca, Porporato, Marta
- Text
- con farina di castagna e la domenica è un grano duro con farine che acquisto direttamente da un piccolo mulino a pietra della Sicilia Davide Garzino Faccio molta attenzione alle farine che acquisto, da dove arrivano i cereali e se sono coltivati in un certo modo. Questo perché noto che c’è una certa riscoperta da parte dei giovani che, magari dopo l’esperienza di studi diversi, si mettono a coltivare
- Date
- 2014
- Type
- MovingImage
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.204
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- , anlùr s’avghiva parloma ’d prim dra uèra Taviu diva per cui ch’a divu er pes l’ìara ’n racòlt fè ’r gran con nèinta ’d tèra, csé l’àn rizòlt. Ra gèint catavu ’cc pes, bon da pitansa pagavu mènu der marlìs, sa scansa (L’odore del Tanaro e il fondo allora si vedeva/ parliamo di prima della guerra Ottavio diceva/ per quel che dicevamo il pesce era un raccolto/ come fare il grano senza la terra
- Date
- 2016
- Type
- text