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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.167
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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negli occhi, la lingua muta dormivano sulla cascina con un pezzo di coperta magari partigiani che stavano allerta. I più erano genovesi, borsaneristi donne e uomini a piedi, borse e sacchi in testa lì lungo la strada per Cantalupo, andare a prendere il treno e il fascista a sequestrargli, se li beccano almeno. borsaneristi di professione (in maggioranza genovesi) con latte d’olio da scambiare
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Date
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2016
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.23
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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dritta. Fanno notte a battere il grano a casa di Gujermeta per cena ci sono i tagliolini, cucchiaio o forchetta? Scivolavano dal mestolo nel brodo di conserva quelli che han provato ridevano, niente che serva. Buttati giù interi e venuti lunghi fuori misura la padrona imbarazzata prova lei: «Siete gente da mangiare il latte nelle scodelle!» A Mario e Girolamo dalla fame gridavano le budelle. Tirando
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Date
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2016
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Type
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.121
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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La baracca del venditore di farinata Una stanza di legno, il tetto due spioventi uno con meno di settant’anni non se la ricorda era il raduno dei lattai della Villa a piedi o col carretto, l’asino o la mula. Quelli del carretto lo lasciavano lì in piazza staccata la bestia, legata, che si rilassi una manciata di fieno davanti, raccoglievano le latte mani rosse come le orecchie, d’inverno frolle
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Date
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2016
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Type
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text