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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.185
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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vuoi essere tutte le cose divenuto consumato scomparire da furbacchione diventato tutti quanti, il mondo, dappertutto e tutto fatti suonare, insieme all’eco, Tanaro e i siti. Con le stelle i grilli, con le rane i cani, di magia che prete e gente sentissero l’armonia unpappà, unpappà, valzer o mazurca l’uomo abbracciato con le donne, l’orco con l’orca. «Quello che mangi all’osteria lo risparmi a casa!» diceva
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Date
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2016
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Type
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.147
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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sull’uscio a cercare le briciole l’orto con lo steccato di canne sotto la brina con il cavolo incappucciato di bianco come farina. Ma il cuore rideva agli scherzi in compagnia profumo di una bagnacauda mai finita al sabato, tutti, e magari a metà settimana ne bollivano una testa intera o una fanfana. Topinambur, una rapa un po’ più dolce compravano il vino di Canton, quel che mangi lo reclama puoi capire
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Date
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2016
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Type
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.115
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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Text
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, quanti ma dopo i diserbanti è tosto eliminata la mangi ancora se sai che è avvelenata? Se l’hai raccolta puoi anche buttarla via hai paura a darla ai conigli, ti viene il dubbio la cuoci al gatto, l’annusa e la rifiuta una semenza venuta dalle stelle, qui, pulita. L’uomo ha inventato i veleni, la strada e il radar il volo verso quei mondi nella notte stellata sognava una città
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Date
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2016
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Type
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text