Search results
-
-
Title
-
Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.173
-
Author
-
Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
-
Text
-
di Tanaro uguale in questa guerra qui dopo vent’anni Giovanna a cercare i pezzi [di legno], fare la fascina raccolti i pezzi di assi in giro, ne sapevi una? E di Felicino della Filippa sapevi qualcosa? raccontano che mangiava i bachi di sua madre Cesco lo ha visto, erano ragazzi, bravate? macché, gli piacevano proprio, non sono balle. A giornate di là da Belbo sotto i mucchi di bietole prendevano i topi
-
Date
-
2016
-
Type
-
text
-
-
Title
-
Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.61
-
Author
-
Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
-
Text
-
l’uovo che l’indovina. La pulce, se ti fa prudere il culo, ti piacerebbe acchiapparla morderla come il cane, la scimmia, capaci di mangiarla il gatto la batte con le zampe, dietro l’orecchia quelle sulla schiena le lecca, addenta e stritola. Il gatto sul sofà è una bambola pelato, cucinato, d’inverno, una cioccolata Scarpetta ne mangiava nel mese d’agosto gli anni della guerra, prima, dopo, beveva
-
Date
-
2016
-
Type
-
text
-
-
Title
-
Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.115
-
Author
-
Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
-
Text
-
più piccole dei denti di cane le dicono berlandri, non lo so in italiano moltissime nelle Capali e in riva a Tanaro fiorivano le sue gemme, la semenza, tutti gli anni. Van bene da cucinare come la donnetta bollirle, scolare l’acqua, più amaretta la gente ne mangiava molte una volta nessun orto, stoppie o barlande uno le nota. Nascevano nelle colture, poche o tante fino ad infestare il grano di fiori gialli
-
Date
-
2016
-
Type
-
text