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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.151
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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ti uscivano fin dal naso sotto la cravatta. «Era meglio quando mangiavamo solo verze!» a quel tempo l’esame del sangue te lo facevano le pulci per le terre la loro dieta di letame e liquame venivano verze di quattro chili con merda e piscio! Le verze li chiamavano còi quelli di Borgoratto venivano alla Villa a venderli, tanti sono a buon prezzo contratti a numero, a te cinquanta, a quello cento in base
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Date
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2016
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.174
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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partugàl / zbrinsèsi cor mandarein l’ìara Nadal (Da bambini mangiavamo la pelle dell’arancio / spruzzarsi addosso la buccia del mandarino era Natale – r0123, Bastiàn ’d Carmèlu). Altri brevi accenni ai mandarini, compaiono in alcune poesie non comprese in questa antologia, dove vengono citati come ‘frutto-regalo’ atteso dai bimbi durante le festività natalizie, a riprova di quanto risultasse irrilevante
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Date
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2016
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Type
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.79
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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di ripulirgli la crosta, lo divoravamo lo mangiavamo caldo, da ingordi, contendendoci il pezzo più grosso come piccoli di gazza, che mangiano le penne e gli ossi. Giallo come il tuorlo d’uovo, se lo contendevano racconta così mia madre di quando lo facevano il paese era lontano, d’inverno nevicava ma dietro lo spartineve e i buoi a scuola andava. in un tale contesto di insufficienza alimentare cronica
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Date
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2016
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Type
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text