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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.183
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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a cui l’aglio piace lo mette dappertutto, minestre e la pietanza lo compra dalla Monferrina e mai ne avanza. Venuta la primavera germoglia, lo mangiano lo stesso che sia verdura cotta carne o pesce delle filze, da bambini lo tenevano al collo per i vermi meglio l’aglio mandato nella pancia, per il lupo, là fermo. Ce n’è di quelli che, mangiato l’aglio, non puoi stargli vicino manco a giocare alle carte
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Date
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2016
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.154
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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crudo per le insalate, o cotto per arricchire e insaporire le minestre, il cavolo-verza poteva diventare una prelibatezza arrostendolo e trattandolo con particolari accorgimenti culinari. La sua diffusa coltivazione sui grassi terreni alluvionali del territorio alessandrino r0894, testo dattiloscritto su foglio A4, s.d. (ma 1989). Undici quartine di endecasillabi a rima baciata. 49 152
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Date
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2016
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Type
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.210
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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Text
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vegetale in grado di offrire prodotti per impieghi alimentari o officinali, secondo una sapienza orale tramandata con lo scorrere delle generazioni. Capitava perciò sovente che, oltre il tradizionale fascio d’erba per i conigli, le donne rientrassero dalle loro escursioni nei campi portando a casa anche altre erbe (o radici o arbusti) con cui preparare minestre, insalate e frittate rese più appetitose
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Date
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2016
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Type
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text