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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.131
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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Giovanni di Giacomino lo sa chi era Ernesta sentito fare il nome parte lui, una lingua lesta col paltò nuovo è ruzzolato nella fogna un fosso, con gli spurghi di liquame, odore di carogna. Fosse qui Giovanni di Bagino può confermarlo ventuno bottiglie in quattro, ubriachi da streghe con i tedeschi là dentro, nell’altra stanza ‘papiri’ nella tasca, pronti, con l’ansia. Usciti che erano le quattro
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Date
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2016
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Type
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.178
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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. Questa pianta della famiglia delle Liliaceae, conosciuta dall’antichità e diffusa in tutte le culture per il suo bulbo dall’inconfondibile sapore e odore, offre lo spunto per raccontare e spiegare suoi utilizzi non gastronomici nella prima parte di questa poesia. Nella tradizione contadina dove lo stradinòm (soprannome) prevale sulle generalità anagrafiche di ogni soggetto (cfr. Telmon 2014), il riferimento
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Date
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2016
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Type
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.205
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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, mangiu na pita. (L’airone veniva imbalsamato quando l’uccidevano/ ma qui c’era gente che se lo sbafava/dicono che sa di pesce, l’odore di frescume della fanghiglia/ mangiarlo lo hanno mangiato, mangiano una chioccia.) 15. Stessa sorte poteva capitare anche a uccelli più rari e più belli presenti nella zona, come l’upupa o galletto selvatico, il cui casuale utilizzo come alimento rappresentava
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Date
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2016
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Type
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text