Search results
-
-
Title
-
Fiabe piemontesi - pag.16
-
Author
-
Arpino, Giovanni
-
Text
-
volta la fanciulla viene ugualmente a saperlo. Chiama i servi del re per un regalo. Davanti ai loro occhi pone le mani in una pentola, dice «pesce-pesce», le mani diventano pesci bei grossi, che vengono tagliati e cotti, mentre le mani ricrescono come prima. Raccontarono la vicenda e la quarta sposa, pur non essendo fatata come la prima, anche lei volle imitarla, mise le mani nell’olio bollente
-
Date
-
1982
-
Type
-
Text
-
-
Title
-
Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.47
-
Author
-
Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
-
Text
-
abbia il verme, ma è crivella lavora per mangiare, per la padella. Si riprendevano ’sti mesi d’inverno con delle ribotte a casa sempre verze e cavoli, che son verze due volte. La cena che han ferrato l’anno, un vino come l’olio era pieno fin sopra le orecchie. Mario nessuno ci caga nel portafoglio giusto come il proverbio, «meglio caricarlo che riempirlo». Due mani d’acciaio, la pelle conciata alle intemperie
-
Date
-
2016
-
Type
-
text
-
-
Title
-
Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.55
-
Author
-
Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
-
Text
-
frequenza la superficie del liquido. A fine cottura, le chiocciole possono essere sgusciate e preparate in vari modi. Nei versi si cita la ricetta di Mìaia, una compaesana del poeta, che dopo aver preparato un soffritto con le patate le faceva cuocere al verde, oppure le infarinava e le arrostiva nell'olio di semi. Nella cultura contadina le lumache rappresentavano inoltre un indicatore
-
Date
-
2016
-
Type
-
text