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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.167
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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nel paese conoscere questo, quello, avere l’appoggio di amici piovevano qui da Alessandria, Genova, Torino gente con i parenti e gente che non conoscevi. A casa di Ammazzavacche, tutto aperto, delle torme dal treno di Cantalupo, la latta dell’olio a far cambio con qualcosa da mettere sotto i denti la micca di pane si regala, all’uomo vinto. Sia chi vuole, la fame è una bestia brutta cose che leggevi
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Date
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2016
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Type
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Title
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La malora - pag.30
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Author
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Fenoglio, Beppe
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che quando fummo sull'aia. Mentre ero giú nel rittano era passato al Pavaglione un olearo della Liguria che veniva dai miei posti e andava a Mango al mercato; a San Benedetto mia madre gli aveva comperato l'olio a patto che lungo la strada per Mango passasse al Pavaglione e le facesse una commissione: dire a me o al padrone che mio padre era finito nel pozzo per disgrazia, l'avevano tirato su in tempo ma stava
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Date
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1954
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Title
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Fiabe piemontesi - pag.55
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Author
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Arpino, Giovanni
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lo tormentano quasi a morte, lo gettano in una caldaia d'olio bollente e lo lasciano lì sicuri che non possa più fuggire. Ma lui, al mattino, trova la ragazza che ha solo più i piedi nell'acqua, le tende la mano e la libera del tutto. Vanno nel palazzo, pigliano due cavalli ed un terzo per il bottino del tesoro e scappano, correndo talmente da non fermarsi neanche per un boccone di cibo. Raggiungono
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Date
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1982
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Title
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Fiabe piemontesi - pag.16
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Author
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Arpino, Giovanni
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volta la fanciulla viene ugualmente a saperlo. Chiama i servi del re per un regalo. Davanti ai loro occhi pone le mani in una pentola, dice «pesce-pesce», le mani diventano pesci bei grossi, che vengono tagliati e cotti, mentre le mani ricrescono come prima. Raccontarono la vicenda e la quarta sposa, pur non essendo fatata come la prima, anche lei volle imitarla, mise le mani nell’olio bollente
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Date
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1982
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Type
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.155
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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da testimoni. Li friggevano nella padella, come i funghi piopparelle col grasso del maiale, o dell’oca, risparmi l’olio buoni rosolati, ingialliti, meglio delle cipolle da allargare occhi e bocca come babbei. Raccontava della sua stalla, di suo padre ancora vivo davano il bianco due volte all’anno, pulito come un piatto i vicini sempre là a scaldarsi, Carlino, Lorenzo Tida e Morone, quanti
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Date
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2016
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Type
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.55
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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frequenza la superficie del liquido. A fine cottura, le chiocciole possono essere sgusciate e preparate in vari modi. Nei versi si cita la ricetta di Mìaia, una compaesana del poeta, che dopo aver preparato un soffritto con le patate le faceva cuocere al verde, oppure le infarinava e le arrostiva nell'olio di semi. Nella cultura contadina le lumache rappresentavano inoltre un indicatore
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Date
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2016
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Type
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.41
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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Text
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e olio, così gliene passa lo compravano tutti, vendeva anche i ciccioli polenta e ciccioli, formaggio, mai avanzato niente. Una volta a fare il merluzzo c’erano i pomodori secchi le mettevano a mollo, per levargli la pelle, i fessi sono quelli che non ricordano, mai fatto caso famiglie che la Croce ha aiutato, presi gli innocenti. Segue una precisa e saporosa descrizione dei diversi modi di accoppiare
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Date
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2016
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Type
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text