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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.133
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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di fernet Branca. carti ’n man e i còru, pòst da liti (i muri che trasudavano, le finestre piccole, le carte in mano e i cori, posti da liti). L’osteria è il luogo principe delle merende fra amici, merende sinòire perché trabicchieri di vino, fette di salame, chiacchiere e canti in coro si faceva sera, e così la merenda diventava sinòira. Dalla città il rione era diviso solo da un cavalcavia sormontante
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Date
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2016
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.83
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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I funghi (di guerra) di Pippo Pippo era all’Ansaldo, facevano i cannoni il bombardamento navale li ha messi in ginocchio perso tutto, salvato il lettino della sua bambina otto piani di palazzo giù, ne è rimasta solo una fetta. È Stefano di Cino a portare al paese ’sta nuova da Genova sempre qui, col mezzo che trova al paese puoi trovare uova, farina, salame là hanno una latteria, la gente ha fame
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Date
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2016
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Type
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.159
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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Text
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che vorrebbe cambiare il mondo, riflettendo sul presente senza dimenticare l’insegnamento dei vecchi. Ma anche se il fascismo giungerà a mettere la museruola ad ogni libertà di espressione, quei ‘sogni ribelli’ di Giulio e di qualche altro compagno continueranno a covare sotto la cenere e potranno simbolicamente manifestarsi nelle povere baldorie carnevalesche (ribòti) a base di salame, vino e insalata di verze
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Date
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2016
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Type
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text