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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.99
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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più il bene e il male, l’uomo dove sia. Racconta Gianino che conservavano il pane di Natale per le bestie, tanto come l’ostia, del pane normale la micca andava rotta prima di riporla rimasta sulla tavola, col desinare, guai a prenderla. «Non toccarlo che è il pane di Natale» ti dicevano Medeo si ricorda sì, come gli credevano tempo dell’altra guerra ancora, pane bianco, tentava mangiavano l’altro nero
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Date
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2016
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Type
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.129
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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e denari. Ordinano il bollito, lui e Mario del Plicon pane e bagnetto, bagnetto e pane, vino buono Ernesta un donnone grosso, fa conto Tognina perdeva la crocchia, esclama, ride, piange perfino. Mai visto mangiare così, due tipi da scommessa butta in tavola il piatto, coltello: «Prendete, tagliate spesso!» un quarto di una coscia, grande come le sue tette coi gatti attorno che ti miagolano le briciole
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Date
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2016
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Type
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.207
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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cme in auter, dra bigina rustì, bèj camudà, aut che frizina «poenta ozeeeti!», fèsta gròsa nèint ien a taura con er man an scòsa. (Gli uccelli un raccolto come un altro, per la fame/ arrostiti, o in umido, altro che frittura/ «polenta e uccelletti» festa grossa/ nessuno a tavola con le mani in grembo.) 20. Surrogati della carne: funghi e lumache Le suggestioni mitiche ispirate dalle quotidiane peregrinazioni
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Date
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2016
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Type
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text