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Title
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La malora - pag.35
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Author
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Fenoglio, Beppe
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imbarazzava anche loro. Ci levammo da tavola che per la stagione era già tardi, il cielo metteva freddo nel filo della schiena a solo guardarlo da dietro i vetri, e si leggeva in faccia a tutti i nostri parenti il disgusto di dover far strada fino a casa per quelle langhe crude. Nostra madre voleva rifare il giro del caffè, ma non la lasciarono e dopo averci baciati uno per uno sulle guance montarono
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Date
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1954
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Title
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Fiabe piemontesi - pag.65
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Author
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Arpino, Giovanni
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», ancora una volta. La terza volta torna a dirle: « Filomena, prendi i tuoi bambini e va avanti ». Allora lei fa per prendere questi bambini, e subito le rispuntano le braccia. Afferra i bambini, uno di qua e uno di là, e va, e a forza di andare trova una capanna. Dentro la capanna c'è una tavola, con un lettino. Mette qui i due bambini, e dopo due o tre ore arriva una capra, salta sul lettino, dà
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Date
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1982
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Title
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Fiabe piemontesi - pag.42
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Author
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Arpino, Giovanni
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l'ordine "apparecchia" subito si ricopre di dolci, arrosti, vini». Il giovane prende la tovaglia, e dopo un po' di strada si ritrova a quell'osteria, confida alla padrona di non dire la parola « apparecchia » a quella tovaglia, altrimenti capiteranno un sacco di guai. Ma la padrona di nascosto piglia la tovaglia, le dice «apparecchia» ed ecco che si trova in tavola arrosti, vini
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Date
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1982
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.143
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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a questo, poi a quello, non sbagliano mai becco una volta?» Gli uccelli un raccolto come un altro della fame arretrata arrostiti, ben cucinati, altro che frittura «polenta e uccelletti!», festa grossa non uno a tavola con le mani in grembo. Figurati dei bambini stufi delle rape guardano nel piatto, uno dell’altro, come il cane con le bave succhiavano gli ossi, si leccavano le dita, muggivano mentre sui coppi le madri piangevano
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Date
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2016
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.79
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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, di lotte quotidiane per riuscire a campare con le famiglie numerose d’una volta, ma la polenta e il pane sulla tavola di tutti i giorni erano, in tutti i sensi, la salvezza: pre ’r bìastji e pre i cristian ch’ j’andavu a mesa / tèimp da pulèinta bon-na, ’r pan listesa. I primi due versi della poesia non si comprenderebbero senza la spiegazione che il poeta concede nell’ultima quartina, dove la strana
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Date
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2016
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.139
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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La vigna di Cianino Sette miria di uva a brenta, otto brente di vino un cassotto di uva speciale, da vino genuino pestato coi piedi, lo fa bollire e se lo travasa dal tralcio alla bottiglia, senti, toh, annusa! Tre filari di uva da tavola davanti alla casa pota, zappa, dà il verderame, uno lo ha tolto per loro già fin troppo uso famiglia bevono tutto l’anno, e ne porta a Milano la figlia
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Date
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2016
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Type
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.41
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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che accompagnava l’arrivo sulla tavola della carne di maiale sotto forma di salami, salamini, salsicce, cotechini. Il poeta conosce per esperienza diretta quel mondo della penuria e della sobrietà contadina, per cui non compie celebrazioni fasulle dei ‘buoni cibi d’una volta’, ma chiude la poesia con un brusco richiamo alla memoria storica: non idealizziamo il passato contadino che voleva dire
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Date
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2016
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Type
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text