Search results
(1 - 15 of 15)
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.109
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- Gatto che miagola, tavola pronta, bisogna fare cena fai quasi come le galline, di notte bisogna dargliene con ’sta televisione dormi guardandola una volta c’erano le stalle per vegliare, lavorando. Morto il marito in casa sei sola, il figlio sta in Alessandria un pezzo di orto e due galline, legna per il fuoco soddisfazione quattro chiacchiere alla bottega la messa e il cimitero, quell’idea
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.99
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- più il bene e il male, l’uomo dove sia. Racconta Gianino che conservavano il pane di Natale per le bestie, tanto come l’ostia, del pane normale la micca andava rotta prima di riporla rimasta sulla tavola, col desinare, guai a prenderla. «Non toccarlo che è il pane di Natale» ti dicevano Medeo si ricorda sì, come gli credevano tempo dell’altra guerra ancora, pane bianco, tentava mangiavano l’altro nero
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- La malora - pag.75
- Author
- Fenoglio, Beppe
- Text
- diversità tra me e lui, e a tavola quasi ci spiava come se avesse paura che ci parlassimo con gli occhi; in piú, sovente parlava di Fede con suo fratello forte apposta perché sentissi anch'io, e diceva delle cose che per Fede come donna potevano essere dei complimenti ma che me mi ferivano dentro. Però una bella sera riuscii a portarmela da parte, una sera che Tobia e Jano erano andati a Torretta
- Date
- 1954
- Type
- Text
- Title
- La malora - pag.39
- Author
- Fenoglio, Beppe
- Text
- nostra nonna e poi nostro nonno. I due vecchi erano seduti a tavola, ma non stavano contandosela; alla grigia cascava la testa e i rari momenti che la teneva su allora guardava di storto il suo uomo. Mio padre sapeva, come tuti a Monesiglio, perché le cascava la testa, e non c'era niente di straordinario che a quell'ora fosse già piena perché era passato vespro. Il vino gliel'avevano tolto
- Date
- 1954
- Type
- Text
- Title
- La malora - pag.31
- Author
- Fenoglio, Beppe
- Text
- . Difatti. non l'ho piú visto vivo, e neanche Emilio, quantunque fosse arrivato un paio d'ore prima di me, lui aveva trovato un biroccio che l'aveva portato da Serravalle fino al passo della Bossola. Restai un po' solo con mio padre e poi scesi. Domandai a mia madre se aveva da parte i soldi per la sepoltura, ma lei mi disse che non n'aveva neanche per far cantare il prete e allora misi sulla tavola
- Date
- 1954
- Type
- Text
- Title
- La malora - pag.22
- Author
- Fenoglio, Beppe
- Text
- perché avremmo una buona volta allungato le gambe sotto una tavola che meritava. Come tutti su quella langa, io facevo Amabile l'uomo di Ginetta. Difatti i suoi di lei avevano dato licenza al sensale di quello d'Agliano e solo pi il sensale d'Amabile si faceva vedere al Pavaglione, ma erano le sue ultime visite; era già un po' di feste che dopo messa Amabile ac- compagnava Ginetta davanti
- Date
- 1954
- Type
- Text
- Title
- Fiabe piemontesi - pag.4
- Author
- Arpino, Giovanni
- Text
- LE METAMORFOSI Il figliuolo del re, maiale C’era una volta un re che aveva un figlio, e costui di giorno era un maiale e di notte un bel cavaliere. Arrivò ai vent'anni e se ne stava sempre in fondo al palazzo, dov'era nutrito come un uomo. Un giorno il re, a tavola, sente tremare l'intero palazzo, un tremolio da terremoto. I servitori, accorsi a vederne la ragione, scoprirono
- Date
- 1982
- Type
- Text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.197
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- Il torchio in piazza della Gambarina «La micca del tuo pane, goccia del tuo vino tu sai quel che bevi e mangi con nessun veleno» «Far colazione con dell’uva che ti ride in faccia fresca di rugiada della notte che il sole si mangia». Preparàte botti bigonce e damigiane riempite d’uva le cavagne, grappoli e acini tenuta da parte per mangiarla quella da tavola il resto le gambe pestano e pigiano
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- Fiabe piemontesi - pag.14
- Author
- Arpino, Giovanni
- Text
- , ma io stavo solo dietro l’uscio a guardare. A loro mille piatti di fritti e soffritti, a me soltanto un uovo derelitto. Rosafiori moglie dell'imperatore C’era una volta una gran dama senza figli e molto soffriva di non avere un ragazzo o una bambina. Ogni volta che si metteva a tavola sospirava: « Ah, se avessi accanto a me una ragazzina, quanto sarei contenta » Passò un giorno un figurinaio
- Date
- 1982
- Type
- Text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.158
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- , dei uataron (zolle di terra), degli esclusi. In una famiglia di quattordici persone, tra cui un fratello disertore della Grande Guerra, il senso dell’ingiustizia sociale si forma presto. Perché sulla tavola di preti e signori le galline e a noi solo brodo e verze? Chi gli ha dato il diritto di comandare e di farsi riverire? E perché il popolo china sempre la schiena e segue il prete come una pecora? 51
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.64
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- di una povera casa contadina, dove al calar del sole, appena la fiamma nel camino si spegne, gli oggetti prendono vita e le ombre si animano di presenze bizzarre e inquietanti, mentre il grillo del focolare fa sentire il suo stridulo trillo. Come in una tavola di Bosch, Rapetti ci fa sfilare davanti un onirico balletto di strani esseri ibridi e misteriosi, ritmato da onomatopee e simbolismi. Con grande
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.79
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- , di lotte quotidiane per riuscire a campare con le famiglie numerose d’una volta, ma la polenta e il pane sulla tavola di tutti i giorni erano, in tutti i sensi, la salvezza: pre ’r bìastji e pre i cristian ch’ j’andavu a mesa / tèimp da pulèinta bon-na, ’r pan listesa. I primi due versi della poesia non si comprenderebbero senza la spiegazione che il poeta concede nell’ultima quartina, dove la strana
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.155
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- erano, tutti signori penso. L’inverno era una verza grossa come la Villa tutti mangiavano’sta foglia, sei mesi di fila lo sai senza entrare in casa a guardare la tavola ne puzzava il fiato del gatto, del cane che abbaia. Minestra di cavoli a mezzogiorno, di verze alla sera verze e crauti con una polenta dura dei mesi, sette giorni alla settimana, aria fissa dicono che purga il sangue, dalla ruggine, fa orinare
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.207
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- cme in auter, dra bigina rustì, bèj camudà, aut che frizina «poenta ozeeeti!», fèsta gròsa nèint ien a taura con er man an scòsa. (Gli uccelli un raccolto come un altro, per la fame/ arrostiti, o in umido, altro che frittura/ «polenta e uccelletti» festa grossa/ nessuno a tavola con le mani in grembo.) 20. Surrogati della carne: funghi e lumache Le suggestioni mitiche ispirate dalle quotidiane peregrinazioni
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.98
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
- Text
- del pane, nella cultura contadina di un tempo, non nasce solo dalla sua importanza alimentare, ma certo anche dalla sua valenza simbolica, come cibo quotidiano fondamentale della tavola popolare, sigillo di una cultura, simbolo del sudore e del lavoro dell’uomo. Mancare di rispetto al pane, quindi, era visto come un sacrilegio, data l’importanza che il pane ricopre all’interno della cultura popolare
- Date
- 2016
- Type
- text