Search results
-
-
Title
-
I penultimi - pag.21
-
Author
-
Fenoglio, Beppe
-
Text
-
: « Per l'ultima volta, togliti di mezzo, cretino ». 24 Come i miei due zii si avventavano l'un contro l'altro, mi svegliai. [VI] 1 In qualunque ora del pomeriggio potevi passare davanti alla nonna come davanti a una statua. Potevi passare fischiettando o scalciando le gambe della tavola, lei non trasaliva, non arricciava una palpebra. Quel pomeriggio le passai davanti in punta di piedi
-
Date
-
1978
-
Type
-
Text
-
-
Title
-
I penultimi - pag.11
-
Author
-
Fenoglio, Beppe
-
Text
-
Fenoglio state scendendo a vista d'occhio. Non siete più la famiglia d'una volta e ti dirò che questo mi conforta. - Bel modo di volerci bene, - dissi io. 7 - Si, mi conforta che decadiate sempre più, - proseguì lui sempre più appassionato, - perché si arriverà a un punto che le carte saranno tutte in tavola e tutte scoperte. E quando tuo nonno condurrà per mano Elsa in cortile, digiuna
-
Date
-
1978
-
Type
-
Text
-
-
Title
-
La malora - pag.35
-
Author
-
Fenoglio, Beppe
-
Text
-
imbarazzava anche loro. Ci levammo da tavola che per la stagione era già tardi, il cielo metteva freddo nel filo della schiena a solo guardarlo da dietro i vetri, e si leggeva in faccia a tutti i nostri parenti il disgusto di dover far strada fino a casa per quelle langhe crude. Nostra madre voleva rifare il giro del caffè, ma non la lasciarono e dopo averci baciati uno per uno sulle guance montarono
-
Date
-
1954
-
Type
-
Text
-
-
Title
-
La malora - pag.22
-
Author
-
Fenoglio, Beppe
-
Text
-
perché avremmo una buona volta allungato le gambe sotto una tavola che meritava. Come tutti su quella langa, io facevo Amabile l'uomo di Ginetta. Difatti i suoi di lei avevano dato licenza al sensale di quello d'Agliano e solo pi il sensale d'Amabile si faceva vedere al Pavaglione, ma erano le sue ultime visite; era già un po' di feste che dopo messa Amabile ac- compagnava Ginetta davanti
-
Date
-
1954
-
Type
-
Text
-
-
Title
-
Fiabe piemontesi - pag.5
-
Author
-
Arpino, Giovanni
-
Text
-
Passano due o tre mesi, ancora il palazzo trema per una scossa di terremoto, era di nuovo il figlio del re che vuole pigliar moglie e pretende un'altra figlia del mugnaio. Costei rimase incerta, lì per lì, ma poi accettò di sposarlo. Di nuovo a tavola per le nozze, ecco il maiale che vuole ficcar il muso dappertutto, ed ecco la regina sposa che con forchettate gli fa tanti sfregi sul muso
-
Date
-
1982
-
Type
-
Text
-
-
Title
-
Fiabe piemontesi - pag.4
-
Author
-
Arpino, Giovanni
-
Text
-
LE METAMORFOSI Il figliuolo del re, maiale C’era una volta un re che aveva un figlio, e costui di giorno era un maiale e di notte un bel cavaliere. Arrivò ai vent'anni e se ne stava sempre in fondo al palazzo, dov'era nutrito come un uomo. Un giorno il re, a tavola, sente tremare l'intero palazzo, un tremolio da terremoto. I servitori, accorsi a vederne la ragione, scoprirono
-
Date
-
1982
-
Type
-
Text
-
-
Title
-
Fiabe piemontesi - pag.14
-
Author
-
Arpino, Giovanni
-
Text
-
, ma io stavo solo dietro l’uscio a guardare. A loro mille piatti di fritti e soffritti, a me soltanto un uovo derelitto. Rosafiori moglie dell'imperatore C’era una volta una gran dama senza figli e molto soffriva di non avere un ragazzo o una bambina. Ogni volta che si metteva a tavola sospirava: « Ah, se avessi accanto a me una ragazzina, quanto sarei contenta » Passò un giorno un figurinaio
-
Date
-
1982
-
Type
-
Text