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Title
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La malora - pag.35
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Author
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Fenoglio, Beppe
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imbarazzava anche loro. Ci levammo da tavola che per la stagione era già tardi, il cielo metteva freddo nel filo della schiena a solo guardarlo da dietro i vetri, e si leggeva in faccia a tutti i nostri parenti il disgusto di dover far strada fino a casa per quelle langhe crude. Nostra madre voleva rifare il giro del caffè, ma non la lasciarono e dopo averci baciati uno per uno sulle guance montarono
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Date
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1954
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Title
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La malora - pag.49
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Author
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Fenoglio, Beppe
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e Baldino, ma io mi guardavo solo me, che poi non avevo il compenso della roba. Il mangiare era nella quantità di prima, solo a me sembrava sempre piú scarso perché mi trovavo in crescenza di corpo e di fatica. Fu in quell'epoca che rubai il salame: non avevo mai avuto tanta fame e un'occasione cosí, con nessuno in cucina e sulla tavola un culettino di salame che forse la padrona pensava
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Date
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1954
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.29
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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per riposarsi la tavola pronta per rifocillarsi. di baccelli, scossa nelle mani dei bambini, suonava come un tirso dei Coribanti ed ecco che, emergendo spontaneamente da chissà quale arcaica rimembranza culturale, scattava l’associazione con le anime dei morti che stanno sotto terra, al livello delle radici, e presiedono alla fertilità (divu ch’ j’è ’r j’anmi ’ndrèinta, ’vrivu sèinti / ra rèiz cicia sut tèra
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Date
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2016
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.79
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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, di lotte quotidiane per riuscire a campare con le famiglie numerose d’una volta, ma la polenta e il pane sulla tavola di tutti i giorni erano, in tutti i sensi, la salvezza: pre ’r bìastji e pre i cristian ch’ j’andavu a mesa / tèimp da pulèinta bon-na, ’r pan listesa. I primi due versi della poesia non si comprenderebbero senza la spiegazione che il poeta concede nell’ultima quartina, dove la strana
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Date
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2016
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Type
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.41
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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che accompagnava l’arrivo sulla tavola della carne di maiale sotto forma di salami, salamini, salsicce, cotechini. Il poeta conosce per esperienza diretta quel mondo della penuria e della sobrietà contadina, per cui non compie celebrazioni fasulle dei ‘buoni cibi d’una volta’, ma chiude la poesia con un brusco richiamo alla memoria storica: non idealizziamo il passato contadino che voleva dire
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Date
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2016
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Type
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text