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- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.109
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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- Gatto che miagola, tavola pronta, bisogna fare cena fai quasi come le galline, di notte bisogna dargliene con ’sta televisione dormi guardandola una volta c’erano le stalle per vegliare, lavorando. Morto il marito in casa sei sola, il figlio sta in Alessandria un pezzo di orto e due galline, legna per il fuoco soddisfazione quattro chiacchiere alla bottega la messa e il cimitero, quell’idea
- Date
- 2016
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- text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.31
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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- cominciati i lavori dei campi mollavano lì la tela alla sera chiudono gli occhi, col mangiare in tavola di rosari ne hanno già detti oggi, non aver paura. 29
- Date
- 2016
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- text
- Title
- I penultimi - pag.11
- Author
- Fenoglio, Beppe
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- Fenoglio state scendendo a vista d'occhio. Non siete più la famiglia d'una volta e ti dirò che questo mi conforta. - Bel modo di volerci bene, - dissi io. 7 - Si, mi conforta che decadiate sempre più, - proseguì lui sempre più appassionato, - perché si arriverà a un punto che le carte saranno tutte in tavola e tutte scoperte. E quando tuo nonno condurrà per mano Elsa in cortile, digiuna
- Date
- 1978
- Type
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- Title
- La malora - pag.40
- Author
- Fenoglio, Beppe
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- hanno già famiglia, e una ha perfino preso un capitano di mare di Savona, saprai anche questo. Ebbene, tutto come per le altre tre . È venuta l'ora anche di Melina. Cosa abbiamo fatto per le altre tre lo faremo per Melina, e di cuore. La vecchia si alzò, tenendosi abbrancata alla tavola come se si vedesse sull'orlo d'una rocca, ma Biestro l'obbligò a rimettersi giú, le domandò cosa
- Date
- 1954
- Type
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- Title
- Fiabe piemontesi - pag.5
- Author
- Arpino, Giovanni
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- Passano due o tre mesi, ancora il palazzo trema per una scossa di terremoto, era di nuovo il figlio del re che vuole pigliar moglie e pretende un'altra figlia del mugnaio. Costei rimase incerta, lì per lì, ma poi accettò di sposarlo. Di nuovo a tavola per le nozze, ecco il maiale che vuole ficcar il muso dappertutto, ed ecco la regina sposa che con forchettate gli fa tanti sfregi sul muso
- Date
- 1982
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- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.197
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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- Il torchio in piazza della Gambarina «La micca del tuo pane, goccia del tuo vino tu sai quel che bevi e mangi con nessun veleno» «Far colazione con dell’uva che ti ride in faccia fresca di rugiada della notte che il sole si mangia». Preparàte botti bigonce e damigiane riempite d’uva le cavagne, grappoli e acini tenuta da parte per mangiarla quella da tavola il resto le gambe pestano e pigiano
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.23
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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- Il gatto di Mario, la Crivella «Mamma fammi gli agnolotti!» A casa sua erano in dieci tutto l’anno quaresima, va bene se non va peggio: «Se vai a raccogliere ceppi di gelso ti faccio gli agnolotti!» Mario parte scalotto a spalle, sacco, accetta. Gelsi vecchi di duecento anni, di legna ce n’era alle undici ha riempito il sacco e torna indietro sua madre e sua sorella intorno alla tavola tagliavano
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.47
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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- sul pianale di un carro, ne aumentavano la portata (di fieno, fascine, covoni o letame). Dire perciò a uno che era carià bercan-ni e stantarùari, significa che era pieno, sazio, stracolmo all’inverosimile. Uomo di fatica, temprato alle intemperie, aduso ad ogni sforzo fisico, Mario nutre un’avversione particolare verso gli ortaggi, tipo zucchine e verze, per la loro eccessiva presenza sulla tavola
- Date
- 2016
- Type
- text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.101
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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- lo ha trovato l’indomani Binetta, dalla chiusa sotto un cespuglio che la corrente sfrega. Ma il pane di Natale ne ha altri ricordi d’allora degli inverni con le penne bianche sotto e sopra mangiare tutti riuniti, tavola nella stalla le bestie col ruminare, nessun peccato sulla spalla. 99
- Date
- 2016
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- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.64
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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- di una povera casa contadina, dove al calar del sole, appena la fiamma nel camino si spegne, gli oggetti prendono vita e le ombre si animano di presenze bizzarre e inquietanti, mentre il grillo del focolare fa sentire il suo stridulo trillo. Come in una tavola di Bosch, Rapetti ci fa sfilare davanti un onirico balletto di strani esseri ibridi e misteriosi, ritmato da onomatopee e simbolismi. Con grande
- Date
- 2016
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- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.115
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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- al mondo, là in fondo al mondo, distanza. Pianta infestante, ma buona per la tavola, oggi non viene più eliminata con le estirpazioni ma con i moderni diserbanti, per cui risulta difficile considerarla commestibile qualora continuasse a crescere su terreni alterati dai veleni chimici. Dopo alcune amare riflessioni sugli effetti negativi della modernità, la parte finale della poesia si chiude con quartine
- Date
- 2016
- Type
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- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.207
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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- cme in auter, dra bigina rustì, bèj camudà, aut che frizina «poenta ozeeeti!», fèsta gròsa nèint ien a taura con er man an scòsa. (Gli uccelli un raccolto come un altro, per la fame/ arrostiti, o in umido, altro che frittura/ «polenta e uccelletti» festa grossa/ nessuno a tavola con le mani in grembo.) 20. Surrogati della carne: funghi e lumache Le suggestioni mitiche ispirate dalle quotidiane peregrinazioni
- Date
- 2016
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- text
- Title
- Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.98
- Author
- Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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- del pane, nella cultura contadina di un tempo, non nasce solo dalla sua importanza alimentare, ma certo anche dalla sua valenza simbolica, come cibo quotidiano fondamentale della tavola popolare, sigillo di una cultura, simbolo del sudore e del lavoro dell’uomo. Mancare di rispetto al pane, quindi, era visto come un sacrilegio, data l’importanza che il pane ricopre all’interno della cultura popolare
- Date
- 2016
- Type
- text