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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.109
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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Gatto che miagola, tavola pronta, bisogna fare cena fai quasi come le galline, di notte bisogna dargliene con ’sta televisione dormi guardandola una volta c’erano le stalle per vegliare, lavorando. Morto il marito in casa sei sola, il figlio sta in Alessandria un pezzo di orto e due galline, legna per il fuoco soddisfazione quattro chiacchiere alla bottega la messa e il cimitero, quell’idea
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Date
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2016
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Title
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Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.99
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Author
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Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
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più il bene e il male, l’uomo dove sia. Racconta Gianino che conservavano il pane di Natale per le bestie, tanto come l’ostia, del pane normale la micca andava rotta prima di riporla rimasta sulla tavola, col desinare, guai a prenderla. «Non toccarlo che è il pane di Natale» ti dicevano Medeo si ricorda sì, come gli credevano tempo dell’altra guerra ancora, pane bianco, tentava mangiavano l’altro nero
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Date
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2016
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Type
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Title
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La malora - pag.39
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Author
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Fenoglio, Beppe
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nostra nonna e poi nostro nonno. I due vecchi erano seduti a tavola, ma non stavano contandosela; alla grigia cascava la testa e i rari momenti che la teneva su allora guardava di storto il suo uomo. Mio padre sapeva, come tuti a Monesiglio, perché le cascava la testa, e non c'era niente di straordinario che a quell'ora fosse già piena perché era passato vespro. Il vino gliel'avevano tolto
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Date
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1954
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Type
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Title
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Fiabe piemontesi - pag.5
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Author
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Arpino, Giovanni
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Passano due o tre mesi, ancora il palazzo trema per una scossa di terremoto, era di nuovo il figlio del re che vuole pigliar moglie e pretende un'altra figlia del mugnaio. Costei rimase incerta, lì per lì, ma poi accettò di sposarlo. Di nuovo a tavola per le nozze, ecco il maiale che vuole ficcar il muso dappertutto, ed ecco la regina sposa che con forchettate gli fa tanti sfregi sul muso
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Date
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1982
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Type
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Title
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Fiabe piemontesi - pag.4
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Author
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Arpino, Giovanni
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LE METAMORFOSI Il figliuolo del re, maiale C’era una volta un re che aveva un figlio, e costui di giorno era un maiale e di notte un bel cavaliere. Arrivò ai vent'anni e se ne stava sempre in fondo al palazzo, dov'era nutrito come un uomo. Un giorno il re, a tavola, sente tremare l'intero palazzo, un tremolio da terremoto. I servitori, accorsi a vederne la ragione, scoprirono
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Date
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1982
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Type
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Title
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Fiabe piemontesi - pag.15
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Author
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Arpino, Giovanni
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Text
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mesi il marito la rimandò a casa da sua madre, perché la sposa non parlava, non avendola lui mai chiamata Rosafiori moglie dell’imperatore. Mandata via lei, il principe ne cerca un’altra e trova la sua nuova sposa nella figlie d’un re d’un paese lontano. Nel giorno delle nozze la madre del principe dice che non sarebbe andata a tavola se parte dei cibi non fossero stati mandati alla prima sposa
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Date
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1982
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Type
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Text