Search results
-
-
Title
-
Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.99
-
Author
-
Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
-
Text
-
più il bene e il male, l’uomo dove sia. Racconta Gianino che conservavano il pane di Natale per le bestie, tanto come l’ostia, del pane normale la micca andava rotta prima di riporla rimasta sulla tavola, col desinare, guai a prenderla. «Non toccarlo che è il pane di Natale» ti dicevano Medeo si ricorda sì, come gli credevano tempo dell’altra guerra ancora, pane bianco, tentava mangiavano l’altro nero
-
Date
-
2016
-
Type
-
text
-
-
Title
-
Fiabe piemontesi - pag.11
-
Author
-
Arpino, Giovanni
-
Text
-
la favola neanche mi invitarono a tavola. 73
-
Date
-
1982
-
Type
-
Text
-
-
Title
-
I penultimi - pag.21
-
Author
-
Fenoglio, Beppe
-
Text
-
: « Per l'ultima volta, togliti di mezzo, cretino ». 24 Come i miei due zii si avventavano l'un contro l'altro, mi svegliai. [VI] 1 In qualunque ora del pomeriggio potevi passare davanti alla nonna come davanti a una statua. Potevi passare fischiettando o scalciando le gambe della tavola, lei non trasaliva, non arricciava una palpebra. Quel pomeriggio le passai davanti in punta di piedi
-
Date
-
1978
-
Type
-
Text
-
-
Title
-
I penultimi - pag.11
-
Author
-
Fenoglio, Beppe
-
Text
-
Fenoglio state scendendo a vista d'occhio. Non siete più la famiglia d'una volta e ti dirò che questo mi conforta. - Bel modo di volerci bene, - dissi io. 7 - Si, mi conforta che decadiate sempre più, - proseguì lui sempre più appassionato, - perché si arriverà a un punto che le carte saranno tutte in tavola e tutte scoperte. E quando tuo nonno condurrà per mano Elsa in cortile, digiuna
-
Date
-
1978
-
Type
-
Text
-
-
Title
-
La malora - pag.39
-
Author
-
Fenoglio, Beppe
-
Text
-
nostra nonna e poi nostro nonno. I due vecchi erano seduti a tavola, ma non stavano contandosela; alla grigia cascava la testa e i rari momenti che la teneva su allora guardava di storto il suo uomo. Mio padre sapeva, come tuti a Monesiglio, perché le cascava la testa, e non c'era niente di straordinario che a quell'ora fosse già piena perché era passato vespro. Il vino gliel'avevano tolto
-
Date
-
1954
-
Type
-
Text
-
-
Title
-
La malora - pag.31
-
Author
-
Fenoglio, Beppe
-
Text
-
. Difatti. non l'ho piú visto vivo, e neanche Emilio, quantunque fosse arrivato un paio d'ore prima di me, lui aveva trovato un biroccio che l'aveva portato da Serravalle fino al passo della Bossola. Restai un po' solo con mio padre e poi scesi. Domandai a mia madre se aveva da parte i soldi per la sepoltura, ma lei mi disse che non n'aveva neanche per far cantare il prete e allora misi sulla tavola
-
Date
-
1954
-
Type
-
Text
-
-
Title
-
La malora - pag.12
-
Author
-
Fenoglio, Beppe
-
Text
-
attraverso la tavola, picchiava con una mano mentre con l'altra fermava l'acciuga che ballava al filo. Dopo queste cene, Tobia pretendeva che dopo si cantasse; soffiava sul lume e diceva al figli di cantare. 12
-
Date
-
1954
-
Type
-
Text
-
-
Title
-
Fiabe piemontesi - pag.10
-
Author
-
Arpino, Giovanni
-
Text
-
suo padre prima finge di niente ma poi vedendo che questa smania peggiora accoglie il giovane che gli domanda la figlia in sposa e gli dice: « Te la darò, ma voglio che tu sappia fare un mestiere sconosciuto a Napoli, fuori Napoli e in tutto lo stato ». Il giovane accetta, lo dice al padre che gli vuoi bene e insieme partono. Si trovano a mangiare in un'osteria e lì, a tavola, c'è un gran
-
Date
-
1982
-
Type
-
Text
-
-
Title
-
Fiabe piemontesi - pag.14
-
Author
-
Arpino, Giovanni
-
Text
-
, ma io stavo solo dietro l’uscio a guardare. A loro mille piatti di fritti e soffritti, a me soltanto un uovo derelitto. Rosafiori moglie dell'imperatore C’era una volta una gran dama senza figli e molto soffriva di non avere un ragazzo o una bambina. Ogni volta che si metteva a tavola sospirava: « Ah, se avessi accanto a me una ragazzina, quanto sarei contenta » Passò un giorno un figurinaio
-
Date
-
1982
-
Type
-
Text
-
-
Title
-
Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.143
-
Author
-
Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
-
Text
-
a questo, poi a quello, non sbagliano mai becco una volta?» Gli uccelli un raccolto come un altro della fame arretrata arrostiti, ben cucinati, altro che frittura «polenta e uccelletti!», festa grossa non uno a tavola con le mani in grembo. Figurati dei bambini stufi delle rape guardano nel piatto, uno dell’altro, come il cane con le bave succhiavano gli ossi, si leccavano le dita, muggivano mentre sui coppi le madri piangevano
-
Date
-
2016
-
Type
-
text
-
-
Title
-
Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.29
-
Author
-
Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
-
Text
-
per riposarsi la tavola pronta per rifocillarsi. di baccelli, scossa nelle mani dei bambini, suonava come un tirso dei Coribanti ed ecco che, emergendo spontaneamente da chissà quale arcaica rimembranza culturale, scattava l’associazione con le anime dei morti che stanno sotto terra, al livello delle radici, e presiedono alla fertilità (divu ch’ j’è ’r j’anmi ’ndrèinta, ’vrivu sèinti / ra rèiz cicia sut tèra
-
Date
-
2016
-
Type
-
text
-
-
Title
-
Fame e Abbondanza in cinquantacinque poesie di Giovanni Rapetti - pag.101
-
Author
-
Castelli, Franco, Emina, Antonella, Milanese, Piero
-
Text
-
lo ha trovato l’indomani Binetta, dalla chiusa sotto un cespuglio che la corrente sfrega. Ma il pane di Natale ne ha altri ricordi d’allora degli inverni con le penne bianche sotto e sopra mangiare tutti riuniti, tavola nella stalla le bestie col ruminare, nessun peccato sulla spalla. 99
-
Date
-
2016
-
Type
-
text